“Non si può pensare di poter liberamente camminare in un giardino pieno di serpenti a sonagli, senza venire morso”. Fondatore e Presidente dell’Associazione Internazionale “Tu es Petrus”, vaticanista di lungo corso, autore di interessanti pubblicazioni sul papato, Gianluca Barile conosce molto bene il Vaticano e non appare affatto stupito né dall’esplosione del nuovo “Vatileaks” né dalla notizia degli arresti di Monsignor Angel Lucio Vallejo Balda e di Francesca Immacolata Chaouqui.
“Purtroppo – aggiunge Barile -, come amava ripetere spesso Benedetto XVI, nel campo di grano, c’è anche la zizzania. E come ha ricordato Papa Francesco durante gli auguri natalizi alla Curia Romana dell’anno scorso, il Vaticano ha non poche ‘malattie’. Tra queste, vi è sicuramente l’infedeltà: il male peggiore quando ad essere tradito è il Papa. Benedetto e Francesco hanno entrambi sperimentato ciò che sperimentò il Signore: il tradimento di Giuda. Per me, che amo particolarmente Papa Francesco e il Papa emerito, è un grande dolore. Non oso nemmeno immaginare cosa abbiano provato loro”.
Mentre l’arresto di monsignor Vallejo Balda ha creato, in molti, una certa meraviglia (non capita tutti i giorni che un religioso finisca in manette), in pochi, nell’ambiente, pare si siano stupiti per l’arresto della Chaouqui. È proprio vero che è così tanto “chiacchierona”?
“Guardi, quello che le posso dire per la mia esperienza personale, è che la Chaouqui, anche se ho avuto poche occasioni di contatto con lei, mi è sempre parsa esageratamente propensa al ‘gossip curiale’. Un atteggiamento che è l’esatto opposto di quanto indica Papa Francesco, che ci esorta continuamente a tenere la lingua a bada e a non fare chiacchiere”.
Secondo Lei, perché Vallejo Balda e Chaouqui, avrebbero tradito il Papa, fornendo documenti riservati ai giornalisti Fittipaldi e Nuzzi?
“Bisognerebbe essere nella loro mente e nel loro cuore per saperlo. Se vuole una mia opinione, non escluderei un risentimento, da parte di entrambi, per il mancato ottenimento di incarichi di prestigio. Monsignor Vallejo Balda, infatti, non è diventato, come sperava, Segretario della Segreteria per l’Economia, avendogli preferito, il Papa, Monsignor Alfred Xuereb. Quanto alla Chaouqui, terminato il suo lavoro nel Luglio del 2013 alla Commissiome referente sulla situazione economica della Santa Sede, non mi risulta che abbia più avuto altri ruoli ufficiali, forse anche per le polemiche scoppiate dopo la sua nomina. Sa com’è, Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l’ha”.
Sempre a proposito della Chaouqui. La sua nomina nella Commissione referente destò scalpore, uscirono fuori vecchi tweet, che lei sostenne essere stati scritti da terzi per incastrarla, in cui attaccava duramente l’ex Segretario di Stato Bertone e faceva i complimenti a Nuzzi per la pubblicazione del libro contenente copie di documenti rubati da Paolo Gabriele, il famoso “Corvo” del primo “Vatileaks”, a Benedetto XVI. Si venne a sapere, inoltre, che era una confidente abituale di “Dagospia”. Questa donna sembrava così potente, all’epoca, da essere soprannominata “La Papessa”.
Ora, sembra che dopo l’arresto, Monsignor Vallejo Balda e la stessa Chaouqui, si siano giustificati, sostenendo di avere agito nell’interesse del Papa. Le sembra possibile?
“Se sono davvero colpevoli, penso che debbano solo pentirsi di aver tradito il Papa e fare ammenda, senza accampare scuse. Non c’è giustificazione per ciò che è stato fatto al Papa!”.
Comunque la macchina investigativa vaticana, ha dato prova di grande efficienza…
“Verissimo. La Gendarmeria ha confermato ancora una volta la sua enorme professionalità”.
Dei giornalisti Nuzzi e Fittipaldi, che hanno in uscita libri basati su informazioni fornite dai due arrestati che ne pensa?
“Che si dovrebbero vergognare, al pari di chi gli ha passato le notizie.”