“Preoccupato dalla fame. Ci vogliono soldi e subito”: non ha dubbi in questa intervista che ci ha rilasciato monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera- Irsina.
Eccellenza Caiazzo, teme il virus o il dopo?
” Naturalmente mi spaventa la pandemia, però questa prima o dopo verrà debellata. Io sono seriamente preoccupato dal dopo virus e dalla fame, dalla devastanti conseguenze sociali ed economiche”.
Lo vede nel territorio della sua diocesi?
“Certo Prima i sussidiati da Caritas ed altre realtà del volontariato erano circa 400, ora non si contano più, ed anche persone che francamente stenteresti a considerare soggetti da Caritas chiedono soccorso. La Cei ci ha aiutati per quello che è possibile, tuttavia viviamo un momento molto delicato e con problemi seri”.
Monsignor Savino ha dichiarato che la gente specie al sud ha fame…
” Vero, qui hanno fame. Se non arrivano liquidità ed una progettualità chiara, le cose si complicano. Penso agli sfratti relativi ai contratti di locazione. In che modo è pensabile onorare l’obbligazione se non arrivano entrate? Insomma qui abbiamo bisogno di soldi e subito, la situazione si fa sempre più insostenibile. Ricordo che quando l’ economia va in crisi e mancano soldi, si fanno avanti le mafie che ne approfittano”.
Che cosa chiese allo Stato?
“Che gli sforzi annunciati si traducano presto in concreta realtà, soldi reali. Bisogna aiutare assolutamente aiutare le piccole e medie imprese, le partite Iva, chi non ha grandi protezioni, altrimenti perdiamo il contatto con la realtà. E’ urgente un aiuto repentino per evitare il dramma sociale. Aggiungo che oggi più che mai dobbiamo remare tutti dalla stessa parte con senso di responsabilità. A chi ha la responsabilità del Paese dico che non basta annunciare, ma fare, mettendo da parte litigiosità e spettacoli indegni. Trovino e seguano la via della responsabilità”.
Bruno Volpe