” La Basilicata è terra di turismo, agricoltura, artigianato. Altro che industria e petrolio”. Lo dice Monsignor Gianfranco Todisco, vescovo di Melfi- Rapolla e Venosa, segretario della Conferenza Episcopale della Basilicata, interpellato sulla questione del recente scandalo petrolifero Tempra Rossa.
Eccellenza Todisco, che idea ne ha ricavato sin qui?
” Per mia natura sono garantista e prima di emettere qualsivoglia giudizio sulle persone attendo i verdetti definitivi della Magistratura, visto che ci sta una inchiesta . Sappiamo bene che tante volte appena qualche nome compare sui giornali, si emettono verdetti di colpevolezza e quando le stesse persone dopo sono assolte o scagionate, non viene data la stessa rilevanza e comunque il danno alla immagine è compiuto. Pertanto, cautela”.
Detto questo e senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che cosa possiamo dire della intercettazione galeotta del ministro Guidi?
” Ho fatto quella premessa per indicare a quali criteri mi ispiro. Tuttavia, se quella intercettazione risponde al vero, la trovo inaccettabile e persino imbarazzante, una spia del generale clima nel quale si vive e di un andazzo che porta a privilegiare gli interessi personali sul bene comune”.
Il premier Renzi ha detto che rivendica a sè il merito e la responsabilità politica dell’ emendamento incriminato che secondo lui ha generato e genera lavoro..
” Con tutto il rispetto, non condivido. I posti di lavoro, ammesso che siano realmente cresciuti, non sono il primo posto . Indubbiamente sono importanti, ma la primazia va al rispetto della salute della popolazione messa a rischio da queste scelte. Tra lavoro e salute, preferisco la seconda. Nella mia diocesi ho un problema di inceneritore e dunque me ne rendo conto. Il lavoro alla fine esce sempre, la salute danneggiata porta a conseguenze devastanti e distruzione”.
In via generale è necessario chiedere a tutti il rispetto della legalità?
” Certamente. Per questo, senza emettere alcun giudizio di condanna anticipato, ho definito quella intercettazione, sempre se vera, come un fatto inacettabile ed imbarazzante. Tutti gli operatori sociali, in testa i politici e i governanti ,lavorino per il bene comune lasciando da parte interessi personali o particolari”.
Davvero la Basilicata, come dice Renzi ha bisogno della industria e del petrolio che creano lavoro?
” Siamo davanti ad una prospettiva fuorviante . La nostra terra ha vocazione legata al turismo, all’agricoltura, all’ artigianato altro che industria e petrolio. Diciamocela tutta che la industrializzazione ha favorito tentazioni di denaro facile. A Melfi ci sta la Fiat. Ora esiste, tra dieci anni potrebbe andar via e allora è meglio investire sul territorio e sulle sue risorse peculiari e non sulla industria”.
Pensa che il caso Basilicata avrà ripercussioni sul referendum delle trivelle?
” Forse sì. Io dico che bisogna andare alle urne per rispetto verso la democrazia e attraverso il voto far capire che il petrolio è una scelta dannosa e fuorviante”.
Bruno Volpe