Una nota sulla cremazione. La invia il vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, mons. Giuseppe Giudice, agli addetti alle onoranze funebri, agli incaricati di polizia mortuaria, ai parroci. “La Chiesa, per motivi dottrinali e pastorali, continua a preferire la sepoltura dei defunti e il rispetto del corpo mortale degli stessi che come la Liturgia ci ricorda è tempio dello Spirito del Signore”, osserva il presule, che aggiunge anche che “laddove ragioni di tipo igienico, economico o sociale portino a scegliere la cremazione, scelta che non deve essere contraria alla volontà del fedele defunto, la Chiesa non ha motivi dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l’oggettiva negazione della dottrina cristiana sull’immortalità dell’anima e la risurrezione dei corpi. Essa tuttavia non deve essere richiesta in contraddizione ai principi della Chiesa e in opposizione alla fede sulla resurrezione”.
Il vescovo chiede agli addetti delle onoranze funebri di “informare i parroci tempestivamente della scelta della cremazione da parte dei fedeli o delle loro famiglie, affinché gli stessi predispongano i riti liturgici in maniera adeguata a questa scelta, così come prevede l’appendice al nuovo rito delle esequie in vigore presso la Chiesa italiana”.
È necessario però chiarire “alle famiglie che qualora per motivazioni legittime venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. In nessun caso la Chiesa potrà autorizzare la dispersione delle ceneri o la conservazione delle stesse in luoghi o abitazioni private (benché la legge civile dello Stato consenta entrambe queste possibilità) e meno che meno la creazione di gioielli o monili o altri oggetti dalle ceneri del defunto”.
Di qui l’invito: “Aiutateci a far capire che la scelta della cremazione non deve andare in contrasto con il rispetto per le spoglie mortali del defunto e con la possibilità che esse ‘riposino’ in un luogo sacro pensato appositamente fino alla resurrezione, così come insegna la dottrina. La conservazione delle ceneri in un luogo sacro, inoltre, riduce il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana”. Mons. Giudice ricorda: “Il mancato rispetto di tali indicazioni può, in casi estremi, portare, da parte dell’autorità ecclesiastica, a un diniego alla celebrazione delle esequie cristiane”. (SIR)