” San Nicola, un eccellente stimolo al dialogo interreligioso, ma anche intransigente difensore della dottrina cattolica contro le eresie”. lo dice Monsignor Lorenzo Piretto, domenicano, arcivescovo di Smirne in Turchia, che ha predicato nella Basilica di San Nicola a Bari, durante la novena dedicata al santo di Myra. Con lui parliamo di Nicola, ma anche del dialogo con l’ Islam.
Eccellenza Piretto, come vive da vescovo cattolico in una terra a stragrande maggioranza a religione musulmana?
” In Turchia ci sono da 33 anni, prima come sacerdote, da poco in qualità di vescovo nominato da Papa Francesco e posso affermare che pur tra alti e bassi, la situazione è sostenibile. Le cose non sono drammatiche, almeno in comparazione con altre realtà si riesce a convivere. E’ vero che la Turchia è un caso particolare, perchè prima di tutto si definisce ottomana e poi perchè si è dotata di una costituzione laica, anche se su questo è possibile discutere e anche parecchio”.
Eppure padre Santoro venne trucidato…
” Non dico che è tutto rose e fiori e infatti davanti alla nostra Cattedrale e alla mia sede abbiamo la scorta della polizia, mi limito ad affermare che in raffronto ad altre realtà le cose vanno meglio. La mia idea rispetto all’ Islam è che in ogni religione bisogna cercare quello che unisce e non quello che separa certamente conservando la propria identità”.
Qualche vescovo europeo in riferimento alla immigrazione parla di una sorta di invasione e di pericolo islamizzazione, condivide?
” Il problema reale non è l’ Islam, ma la fede cristiana in Europa che vive oggi in modo sin troppo tiepido e ripiegata su sè stessa. Mentre noi cristiani ci lasciamo sedurre dal secolarismo, gli islamici pregano e ci credono, certamente a modo loro, ma sono costanti. Esiste una certa inclinazione al fanatismo anche violento, però non è possibile fare delle generalizzazioni, non tutti gli islamici sono violenti o terroristi”.
Però l’Islam si radica nel Corano, che libro di pace propriamente non è…
” Nel Corano troviamo di tutto, passi splendidi e delicati, ma anche effettivamente versetti dove ci sta la violenza e la minaccia contro gli infedeli. Il grosso guaio non è tanto il Corano, ma la mancanza di un magistero unico ed autorevole. Infatti, tutto è lasciato alla singola predicazione degli Imam e alcuni sono fanatici o impreparati”.
Crede che per la libertà del culto sia necessaria la reciprocità?
” E’ indispensabile. Valuto ingiusto che a loro sia assicurata la libertà di culto nelle nostre terre e che ciò non avvenga a campi invertiti. Ma questo non sia motivo di scontro. Preghiamo e affidiamoci al Signore, se questa è la sua volontà”.
Infine, San Nicola, lei ha predicato a Bari durante la novena nella Basilcia. San Nicola è nativo della sua diocesi.
” Lo reputo un grande santo, eccellente motivo per il dialogo con le altre religioni. E , come si evince dalla sua storia, Nicola fu anche un rigoroso e intransigente difensore della dottrina cattolica contro le eresie del tempo”.
Bruno Volpe
Ha perfettamente ragione, il vuoto creato dai cristiani defilati ha indebolito la Chiesa e i mussulmani hanno preso e prenderanno il posto dei giuda cristiani. Proprio bene, aspettiamo un po’ e vedremo il risultato di questa stoltezza.