“Società e politica hanno lasciato sola la famiglia, la Chiesa intensifichi il suo impegno”. Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana, monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento- Castellammare di Stabia.
Eccellenza, la politica aiuta la famiglia?
” Assolutamente no. Il mio non è certamente un atto di accusa o il voler puntare il dito. Però mi sembra chiaro che politica e società hanno lasciato sola la famiglia con le sue tante difficoltà e problemi”.
Quali sono queste difficoltà?
” La principale, che spesso è anche causa di rottura del matrimonio, o impedisce la creazione di nuove famiglie, è la cronica carenza di posti di lavoro, specialmente al Sud. Se non si ha la certezza dell’impiego e dunque del reddito, anche progettare una nuova vita assieme in modo stabile è problematico e dunque il matrimonio è visto con preoccupazione. Tutto questo ha ripercussioni negative e serie sulla natalità. Il figlio costa, mantenerlo e crescerlo è divenuto quasi un lusso e implica uno sforzo che spesso le giovani coppie non sono in grado di permettersi e allora non si fanno bambini. Davanti a tutto questo la Chiesa deve intensificare il suo sforzo e il suo impegno. Lo ha fatto dedicando due Sinodi alla famiglia e continua a farlo. La famiglia, infatti, è importante non solo per la struttura sociale, ma anche per quella ecclesiale”.
Il Parlamento si è a lungo occupato delle unioni civili…
” Io ho il massimo rispetto per i diritti degli individui. Però non mi sembra affatto che la Cirinnà fosse la priorità, che fosse una urgenza tale da scomodare e dividere la politica per tanto tempo. Ricordo che, nella visione cristiana, la famiglia è composta da un uomo e una donna aperti alla vita in dono reciproco. Altre unioni che meritano rispetto per le persone, non possono essere paragonate alla famiglia. Qui si sta facendo tanta confusione persino dimenticando il diritto naturale. La mia idea è che la Cirinnà è stata imposta alla maggioranza degli italiani da una minoranza che pretende di dettar legge. La cosa assai singolare è che questa minoranza e i movimenti promotori della Cirinnà chiedono rispetto per le loro idee, ma spesso non rispettano quelle degli altri”.
Immigrazione, che fare?
” Bisogna essere aperti all’accoglienza aprendo le porte del cuore. Indubbiamente è un problema serio e da affrontare con raziocinio. La cosa migliore certamente è che possano star bene nelle loro terre, ma nel mentre non possiamo disinteressarci di chi sta male”.
Bruno Volpe