L’Arcivescovo di St. Louis, Robert Carlson, ha pubblicato una lettera invitando le parrocchie della sua diocesi a cercare alternative alle Girl Scouts dell’Eastern Missouri, sostenendo che il programma e le organizzazioni collegate sono in conflitto con la dottrina cattolica.
«Le Girl Scouts espongono un modello inquietante di comportamento ed è chiaro per me che, per come si muovono nelle vie del mondo, stanno diventando sempre più incompatibili con i nostri valori cattolici». Dobbiamo chiederci, dice Carlson, se le Girl Scouts cercano «il totale benessere delle nostre giovani donne, se fanno un buon lavoro che forma spiritualmente ed emotivamente le ragazze cattoliche», ed ha invitato i parroci che permettono gli incontri delle circa 4 mila Girl Scouts della zona, «di incontrare le leader dell’associazione e di discutere dell’implementazione delle opzioni alternative per la formazione delle ragazze».
La lettera di Carlson prende di mira non solo le Girl Scouts locali, ma anche organizzazioni affiliate come le Girl Scouts USA e la World Association of Girl Guides and Girl Scouts, accusate di promuovere sui social media «modelli di comportamento in conflitto con i valori cattolici, come Gloria Steinem e Betty Friedan o organizzazioni come Amnesty International, la Coalition for Adolescent Girls, la OxFam.
Ciò è particolarmente preoccupante per quanto riguarda l’educazione sessuale e la difesa dei “diritti riproduttivi” (cioè l’aborto e l’accesso ai contraccettivi anche per i minori)». Carlson ha detto che sta provvedendo alla formazione di un comitato cattolico per le ragazze in formazione che avrà il compito di vigilare sulle ragazze in formazione nelle varie organizzazioni. L’American Heritage Girls è uno di questi gruppi, le cui adesioni sono molto cresciute in varie chiese della regione. Ulteriori preoccupazioni di Carlson sono rivolte ai Boy Scouts d’America, chiedendosi «in quale direzione va questa organizzazione».
Matteo Orlando