“Politica e clima culturale ostile remano contro la famiglia naturale. Unioni civili figlie di lobby gay.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana monsignor Angelo Spina, vescovo di Sulmona-Valva.
Eccellenza, perché l’istituzione famiglia accusa colpi a vuoto?
” Direi che i problemi sono due e interagiscono. Politica e clima culturale ostile remano contro la famiglia naturale fatta da uomo e donna. Partiamo dalla politica. Penso che non le attribuisca la cura che merita. In quanto al clima culturale è negativo e spesso addirittura ostile”.
Parliamo della politica…
” Dovrebbe realizzare interventi concreti e politiche organiche di lungo respiro, organizzate, evitando le manovre a pioggia ed occasionali dettate solo da emergenze, cioè prive di lunga visione. Penso, inoltre, ad una assennata progettazione fiscale con sgravi in ragione del quoziente di natalità anche per incentivare le nascite. Un problema gravissimo che incide infatti sul numero assai ridotto di nascite è l’ altissimo costo di un figlio che al posto di essere motivo di gioia, diviene ragione di ansia ed è inaccettabile. Non è indifferente, inoltre, la carenza di posti di lavoro specialmente tra i giovani o la incertezza sul futuro occupazionale. Intendo dire che la precarietà economica diviene motivo, anche fondato, di instabilità della famiglia. Inoltre, occorre incentivare una vasta rete di servizi , penso agli asili nido, ai trasporti, al favore verso i nuclei che hanno persone malate all’ interno”.
Clima culturale negativo, perché?
” Oggi il mondo è impregnato da una ideologia che spaccia per diritti quelli che in realtà sono arbitrio. La stessa politica in Italia ne ha dato prova correndo per approvare la legge sulle unioni civili che certamente non erano la priorità, ma sono figlie di potenti e ricche lobby. Io non discuto i diritti individuali, ma non è possibile accostare come è stato fatto, la famiglia naturale composta da uomo e donna aperti alla vita con altri tipi di unione. Spiacevolmente anche la stampa e i media spesso danno una pessima informazione, orientata a far credere che tutto sia lecito e permesso nel nome di una falsa libertà”.
Bruno Volpe