“La famiglia? E’ solo quella composta da uomo e donna uniti in matrimonio in spirito di oblazione reciproca. Altri tipi di unione non possono essere equiparati alla famiglia.” Lo dice con chiarezza monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, teologo e Segretario Speciale dello scorso Sinodo dei Vescovi sulla famiglia intervistato da La Fede Quotidiana.
Eccellenza Forte, iniziamo dal tema caldo, il dibattito sulla legge Cirinnà. Che idee si è fatto?
“Ci sono due aspetti che mi lasciano perplesso e meritano approfondimento. Il primo riguarda le unioni civili, il secondo l’ adozione dei bambini”.
Cominciamo dal primo…
“Non possiamo equiparare, come sembra, la famiglia tradizionale ad altri tipi di unione. La famiglia, quella vera e aderente alla Costituzione e ovviamente alla Scrittura, è composta da un uomo e una donna uniti nel vincolo del matrimonio in spirito di oblazione reciproca e aperta alla procreazione. Ogni altro tipo di unione non può prendere il nome di famiglia. Indubbiamente è comprensibile che si garantiscano i diritti individuali delle persone anche omosessuali e nessuno lo mette in discussione, m a arrivare da questo alla parificazione delle unioni civili con la famiglia ne corre”.
Adozione dei bambini?
“Anche qui dico di no. Come si pensa di tutelare gli interessi e diritti degli individui tutti nella società, così occorre proteggere quelli dei bambini che sono sempre prevalenti rispetto a quelli degli adulti. Il bambino non è un diritto e tanto meno un capriccio da soddisfare a tutti i costi, ma solo un giusto desiderio. Il minore, dunque, ha diritto a crescere e vivere tra un padre uomo e una madre donna, perché gli sia assicurata la piena ed armoniosa crescita e la completa genitorialità.”.
Famiglia in crisi, da che cosa dipende?
“ La famiglia non è in crisi solo in Italia, ma dappertutto. Oggi constatiamo che ci si sposa poco, perchè si ha paura di prendere un impegno definitivo, probabilmente tutto questo spaventa e allora si preferisce il provvisorio, appunto la convivenza. Indubbiamente esistono anche una cultura, un clima ostile alla famiglia, direi una moda che va contro di essa e investe soprattutto i giovani”.
Che risposta dare alla crisi della famiglia?
“Bisogna andare in quattro direzioni. Riscoprire in essa una vera scuola di umanità, poi vedere nella famiglia il centrod ella vita sociale, e finalmente arrivare a concepirla quale esempio luminoso di vita ecclesiale e di fede. Ricordo a me stesso, che se la famiglia è in crisi, lo è tutto il tessuto sociale con danni evidenti e gravi”.
Bruno Volpe