In un momento storico particolare in cui, per una falso concetto di rispetto, ci si vergogna di manifestare i simboli tradizionali italiani (e dunque anche quelli cristiani) a Sanremo, Castiglion Fiorentino e a Ribera si opera in maniera esattamente contraria. I titolari di una farmacia storica di Sanremo, la Salus, che da qualche anno è all’angolo tra via Roma e via Gioberti, hanno deciso di spostare il crocifisso da una zona privata ad una pubblica dell’esercizio. La foto del Crocifisso, postata su Facebook, è stata ampiamente condivisa. Adesso, ha dichiarato la dottoressa Daniela Gervasone, titolare della farmacia insieme al fratello, “spero che ora lo facciano anche altri, nei luoghi pubblici. Ho avuto molti apprezzamenti, sia da cristiani che da clienti di fede musulmana. Tra pochi giorni, all’interno della farmacia, allestirò anche un piccolo Presepe”.
A Castiglion Fiorentino i crocifissi sono stati riappesi negli uffici comunali dall’Amministrazione Comunale targata Mario Agnelli che ha votato a favore della mozione presentata dalla consigliera di “Libera Castiglioni”, gruppo di maggioranza, Sara Ceccherini “in favore della salvaguardia dell’identità cristiana anche nelle scuole pubbliche e nei luoghi pubblici”, in conformità alla sentenza del consiglio di stato, la numero 556/2006, che ricorda che “il crocifisso può svolgere una funzione simbolica altamente educativa, al di là della sua connotazione prettamente religiosa”. La mozione impegna il sindaco e la giunta a promuovere la presenza del crocifisso in tutte le aule scolastiche della città così com’è presente nella sala del Consiglio Comunale e a garantire all’interno delle aule scolastiche il rispetto e il mantenimento delle tradizioni religiose cattoliche che non si vanno a contrapporre alle altre professioni religiose bensì vanno ad integrare ed arricchire la conoscenza culturale sia dei bambini che degli adulti con credo religioso diverso.
“La nostra città non potrà mai ospitare una moschea” ha affermato il Sindaco Agnelli, in controtendenza con chi proprio in questi giorni ha deciso di annullare i concerti programmati per le festività natalizie. “Con la mozione abbiamo preso l’impegno di garantire anche il mantenimento della tradizione del Presepe in ogni sua forma anche nei luoghi e negli edifici pubblici, scuole comprese. È giunto il momento di riacquistare il vero significato della festività del Natale anche con spirito creativo. E poi il calendario scolastico non è modellato in base alle festività religiose cristiane? Allora perché dobbiamo discriminare la nostra religione?”, continua il primo cittadino.
Anche a Ribera (comune dell’Arcidiocesi di Agrigento) non ci si vergona delle radici cristiane. Dopo l’annuncio del presepe vivente (vedi qui: https://www.lafedequotidiana.it/ribera-ag-si-trasformera-in-un-presepe-vivente/), all’interno delle manifestazioni natalizie, è stato indetto un concorso pubblico a premi denominato “Balconi e Vetrine addobbati in concorso” che ha lo scopo di rendere l’aspetto della città più gradevole ed interessante per i residenti e non, e per sensibilizzare sia i cittadini al decoro dell’ambiente urbano attraverso l’addobbo natalizio di balconi, finestre, davanzali, cortili, sia i commercianti nell’addobbo delle proprie vetrine. Il popolo di internet sui vincitori attraverso la pagina Facebook Ribera vota il balcone e la vetrina di Natale. La premiazione avverrà il 6 gennaio 2016, presso la sala convegni della cittadina intitolata ad “Emanuela e Giovanni Ragusa”, due giovani coniugi cristiani scomparsi qualche anno fa in un tragico incidente stradale.
Matteo Orlando
I “semplici di cuore” non si vergognano di Gesù … a differenza di qualche grande prelato della Chiesa, che vorrebbe fare un passo indietro nelle tradizioni cristiane. Cristo regni … sempre!
Ma è sacrosanto ❗