In Olanda, l’arcidiocesi di Utrecht, la più grande dei Paesi Bassi, sta considerando la possibilità di sbarazzarsi della sua cattedrale. Si tratta della Cattedrale di Santa Catalina, un bellissimo tempio gotico, l’unico medievale che ha la Chiesa Cattolica nella città, dal momento che la vecchia cattedrale fu confiscata dai protestanti durante la Riforma.
Queste voci risalenti a qualche mese fa sono state confermate da diversi media nei Paesi Bassi, che spiegano che il consiglio parrocchiale ha iniziato la seconda fase del processo di secolarizzazione della cattedrale di Utrecht. Nell’ambito di questa seconda fase, i fedeli sono stati informati del processo e il prossimo passo sarà raccogliere le opinioni di tutte le parti interessate. Il processo di dismissione della Chiesa prevede otto tappe, e se arriverà alla conclusione la Cattedrale sarà venduta!
Secondo dei blog dell’Olanda non vi è un accordo preliminare per la vendita del tempio al museo di Catharijneconvent, che ha già acquisito il resto dei vecchi edifici monastici medievali che formavano il complesso della cattedrale.
L’obiettivo della vendita sarebbe quello di ottenere benefici economici, perché la vendita sarebbe effettuata dal prezzo simbolico di 1 euro ma, pensano alcuni, questa vendita permetterebbe alla chiesa di non essere esposta agli usi irriverenti e di preservare la sua storia e l’Arcidiocesi si libererebbe dai grandi costi di gestione del tempio che stanno diventando insostenibili per una diocesi che riceve poche donazioni da un numero sempre più piccolo dei fedeli, a causa del processo di secolarizzazione sempre più massiccio della Chiesa Cattolica olandese che subisce, adesso, le conseguenze della sua progressizzazione, avvenuta nei decenni precedenti.
In un’intervista nel mese di dicembre 2018, il cardinale Eijk di Utrecht ha avvertito che solo un “piccolo numero di fedeli continua ad andare in chiesa e, di conseguenza, c’è un piccolo numero di volontari e un reddito insufficiente per mantenere le chiese aperte. Ci sono chiese con una capacità di 400 o 500 persone e spesso anche di più, ma partecipano alla Santa Messa in quelle chiese solo una decina di fedeli. Così molte parrocchie devono ricorrere a riserve finanziarie”.
Contro la decisione dell’Arcidiocesi d’Utrecht, un gruppo di parrocchiani e fedeli in tutta la diocesi hanno firmato un petizione per farsi si che la cattedrale non venga dismessa. I promotori dell’iniziativa vogliono difendere con orgoglio la loro cattedrale gotica per dimostrare che “il cattolicesimo di Utrecht non è ancora pronto a diventare un museo!”.
La petizione afferma che “chiudere la cattedrale, e quindi rinunciare alla visibilità del cattolicesimo nel centro della città, ostacolerà la crescita della comunità in futuro”.
Tra i firmatari della petizione, che è stata finora supportata da 1.496 persone, vi sono diversi sacerdoti. Uno di loro ha detto che “tutti noi siamo stati ordinati in questa chiesa, vari parrocchiani si sono sposati in questa Cattedrale, diversi loro figli sono stati battezzati in questo edificio che non può essere venduto”.
Il Cardinale Eijk, recentemente, aveva spiegato che “molte chiese sono già stati dismesse dal culto e nei prossimi dieci anni dovranno chiudere la maggior parte delle chiese olandesi. Fino a qualche anno fa gli edifici di culto erano più di 350. Adesso ne sono rimasti circa 200″. Secondo il cardinale nel 2028, l’anno in cui compirà 75 anni e dovrà presentare al Papa le dimissioni come previsto dal Codice di Diritto Canonico, l’arcidiocesi di Utrecht avrà solo una ventina di parrocchie, con uno o due chiese per ogni parrocchia”.
Questo fenomeno non riguarda solo l’arcidiocesi di Utrecht. Molte delle sue diocesi suffraganee, come Breda e Groningen-Leeuwarden, hanno già cattedrali dismesse o peggio che sono state demolite.
Nonostante il cardinale Eijk di Utrecht sia uno dei migliori vescovi olandesi, se non il migliore, un vescovo ortodosso e amante della Liturgia, nei Paesi Bassi la distruzione o dismissione delle chiese è in atto da decenni ed è molto difficile da fermare.
Il cardinale ha avvertito che “in tutta l’Europa settentrionale la Chiesa cattolica si sta restringendo. L’Olanda ha il pessimo onore di essere il pioniere di questo fenomeno: siamo stati il primo paese in cui è iniziata la riduzione laicale delle Chiese. Da allora, c’è stata una diminuzione del numero di fedeli in tutta l’Europa settentrionale, specialmente in Germania, dove il declino è molto rapido, tra l’altro a causa di coloro che lasciano la Chiesa”.
L’Olanda, come altri paese nord europei sta raccogliendo i frutti del suo disorientamento, della sua richiesta di “modernizzazione”, dell’andare “verso il mondo”. Se non ci sarà un intervento divino nei prossimi anni la Chiesa cattolica sarà ridotta nei Paesi Bassi a quattro gatti, e non per persecuzioni esterne, ma per il marciume che cova al suo interno.
L’Olanda è stata la prima a unirsi alla macchina della secolarizzazione, fortemente influenzata dal protestantesimo, ma praticamente tutti i paesi occidentali hanno seguito il suo percorso. Forse la sua devastante situazione servirà come memento mori (“Ricordati che devi morire”), a molte altre chiese di altri stati del mondo, Italia compresa.
per restaurare una chiesa non si può indebitare tutta una diocesi e tassare le parrocchie. Si deve entrare in un cambiamento, anche in italia.