“Sa che cosa le dico? Che se qualcuno fosse entrato in casa mia o avesse trafugato documenti rovistando nei cassetti e nel computer , già lo avrei preso a calci nel sedere.” Iva Zanicchi, star della canzone italiana, già europarlamentare, le canta senza mezze misure ai due presunti corvi vaticani, ma “salva” i giornalisti Nuzzi e Fittipaldi. Con la celebre cantante parliamo del suo rapporto con la fede.
Iva, lei è credente?
“Lo sono, anzi dico con orgoglio che sono cresciuta in famiglia molto credente e devotissima specialmente alla Madonna. Ogni sera, con mia nonna, ci riunivamo per recitare il rosario ed era una bella cosa, magari oggi si fa poco, ma certe tradizioni andrebbero rinforzate e non smantellate. Poi è ovvio che col passar del tempo ho avuto momenti anche di alti e bassi con la fede, tuttavia credo e penso che la fede sia molto importante per affrontare degnamente le situazioni della vita. Ci aiuta, nel bene e nel male”.
Nel bene e nel male, perchè?
“Perchè quando tutto gira storto, sapere di avere il Signore che ci perdona e aiuta è un conforto. Penso che la fede sia davvero un motivo di sicurezza. E ritengo che bisogna pregare anche quando tutto va bene, saper ringraziare Dio per i doni che ci elargisce. Spesso nella prosperità ce ne dimentichiamo”.
Da credente coma ha vissuto la brutta fuga di notizie nel Vaticano?
“L’ho trovata sconcertante per un verso, preoccupante per l’ altro. Soprattutto per il modo. Mi sembra assurdo e contrario ad ogni etica che uomini di fede, sacerdoti o persone che sono state gratificate dal Papa,possano compiere, se li hanno fatti, atti tanto brutti. Nel merito dico, in riferimento alle notizie pubblicate, che sono perplessa. Come uomini di Chiesa di quella Chiesa che il Papa vuole povera, possano vivere nelle agiatezze e nel lusso. I ministri di Dio che vanno contro Dio hanno due possibilità: o pentirsi seriamente o lasciare il loro ministero, perchè in caso contrario danno scandalo. Le ribadisco. La storia della fuga di notizie mi ha allarmata, ma anche il racconto dei documenti, quella realtà mi ha lasciato stupefatta e delusa”.
Che cosa farebbe se pizzicasse in casa sua gente intenta a rovistare nei suoi cassetti o cercare nel suo computer documenti da pubblicare?
“Li prenderei immediatamente a calci nel sedere. Ma in quanto ai giornalisti dico che loro hanno fatto solo il loro dovere e non me la sento di censurarli, perchè mai?”.
Bruno Volpe