Negli scorsi giorni si è concluso tra molte polemiche, il Congresso delle Famiglie di Verona. Che bilancio e che cosa si può dire? Lo abbiamo chiesto ad uno dei protagonisti, Jacopo Coghe, già Presidente di Generazione Famiglia, che si è fusa con Pro Vita dando origine ad un nuovo soggetto: Pro Vita e Famiglia.
Coghe, che consuntivo possiamo stilare?
” Positivo, se guardiamo con attenzione a tutto quello che è stato scritto e detto. Penso, per esempio, alla copertura mediatica nella sua gran parte. La trovo deludente”.
Perchè?
” Non è quasi mai entrata nel campo di quello veramente si stava dicendo al Congresso e delle relative proposte, ma ha solo discusso di politica. In poche parole, tantissimi operatori dei media, fortunatamente non tutti, hanno cercato di metterci in un angolo e di ridicolizzarci al posto di esaminare le cose per quello che erano”.
Qualche accento critico è arrivato dal Cardinal Parolin, da Avvenire e persino da Antonio Socci. Possibile che tutti siano in errore?
“Le ripeto che almeno noi non abbiamo fatto politica. In quanto alla posizione critica di Socci, non la so spiegare. Ovviamente, la accetto e la rispetto, egli è libero di scrivere quello che pensa”.
Del gadget col feto si poteva forse fare a meno…
” Quel gadget non era del congresso, ma è stato distribuito da una associazione. Tuttavia, non ci vedo nulla di cruento, serviva a fare vedere i bambini in quel momento”.
Il Papa ha dichiarato di condividere la sostanza, non la forma..
” Le valutazioni del Papa sono sempre benvenute e le accolgo con rispetto. Dico che il clima ed il metodo da contrapposizione non lo abbiamo creato e voluto noi, ma ce lo hanno sollevato”.
Si è avuta la sensazione di un congresso politicizzato…
” No, affatto. Dal palco sono state lanciate proposte in favore della famiglia, niente da Medioevo o nessuna istigazione contro le donne. Abbiamo invitato la politica tutta a sostenere la famiglia anche per superare il preoccupante calo di natalità. Ovviamente abbiamo detto no alla pratica dell’ utero in affitto e all’aborto. Sono proposte laiche che i cattolici possono sottoscrivere”.
Vi sentite da Medioevo?
” No. Però il Medioevo è stato un tempo di grande civiltà e cultura. Io mi sento del 2019, lascio questa etichetta ad altri”.
Vi siete fusi con Pro Vita, perchè?
” In un momento nel quale le organizzazioni si dividono e frazionano, penso che sia da salutare positivamente una fusione”.
Bruno Volpe