Il professor Josef Seifert, celebre filosofo austriaco cattolico e cofondatore della Accademia Internazionale di Filosofia (IAP), attraverso un intervento su OnePeter5 ha replicato alle affermazioni di Padre Maurizio Chiodi, teologo morale recentemente nominato membro della Pontificia Accademia per la Vita, che durante una conferenza pubblica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, ha detto che è lecito ricorrere a metodi contraccettivi responsabili artificiali (vedi qui).
«Chiodi rigetta non solo apertamente l’insegnamento morale della Chiesa sulla contraccezione, splendidamente enunciata in Humanae Vitae, secondo la quale v’è un meraviglioso e profondo legame tra amorevole unione coniugale e procreazione, per cui ogni atto di contraccezione che stabilisce una separazione tra il significato unitivo e procreativo dell’atto coniugale è intrinsecamente negativo in qualsiasi situazione, ma afferma persino che la contraccezione è moralmente obbligatoria in determinate circostanze. Secondo lui, la paternità responsabile può forzare un matrimonio ad applicare metodi artificiali di controllo delle nascite», scrive il professor Josef Seifert.
«Potrebbe sembrare, spiega Seifert, che Padre Chiodi risponda a due dei cinque Dubia espressi dai cardinali. La risposta inespressa di Chiodi potrebbe essere formulata come segue: “Non ci sono, in effetti, atti umani che sono intrinsecamente cattivi in tutte le circostanze”».
Chiodi, «invoca l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco sulla famiglia, Amoris Laetitia, come un nuovo modello e paradigma della teologia morale, che sopprime il concetto (esposto solenne e magistralmente in Humanae vitae, Familiaris Consortio e Veritatis Splendor) che la contraccezione è un atto umano intrinsecamente malvagio, in ogni luogo e in ogni momento. Chiodi ha aggiunto, in una contraddizione radicale e diretta agli insegnamenti del Magistero della Chiesa contenuta nella Humanae Vitae, […] che”quando i metodi naturali sono impossibili o non realizzabili, bisogna trovare nuove forme di responsabilità “. La tesi Chiodi è una difesa inequivocabile della morale consequenzialista e proporzionalista che è stato utilizzato per attaccare la Humanae vitae […] Chiodi propone anche altre tesi generali filosofiche ed etiche che sono profondamente sbagliate e totalmente distruttive non solo degli insegnamenti morali della Chiesa cattolica, ma anche dell’essenza stessa della moralità e, anzi, di ogni verità e del Magistero della Chiesa: 1) relativismo storico, 2) teoria consensuale della verità e 3) situazione morale. […] Chiodi nega la validità e l’eterna verità delle regole che indicano la contraccezione e molti altri atti come intrinsecamente cattivi», pensa che una grande percentuale di coppie cattoliche pratichi la contraccezione e questo «consenso della maggioranza determini la verità. Sulla base di questo ragionamento, si potrebbe sostenere che sia giustificato non parlare del primo comandamento (di amare Dio sopra ogni cosa), […] perché la maggior parte dei cattolici non soddisfano, o […] la falsa testimonianza contro il prossimo non è più valida perché la maggior parte della gente mente e calunnia gli altri. […] Chiodi dice in genere che non ci sono atti intrinsecamente cattivi e che la moralità delle azioni umane non può mai essere determinata dalla norma universale “secondo una norma generale”, ma dipende dal rapporto tra le conseguenze positive e negative degli atti umani in situazioni concrete […] l’etica della situazione che difende P. Chiodi inoltre nega il male intrinseco dell’aborto e dell’eutanasia, così come molti altri atti […] questa opinione non ha nulla a che fare con la cecità di coscienza, l’ignoranza morale o l’imputabilità personale che Rocco Buttiglione invoca così spesso in questo dibattito. No, Chiodi si riferisce ad un “obbligo di contraccezione” totalmente oggettivo in certe situazioni. Così, l’interpretazione di P. Chiodi contiene, oltre ad un aperto rifiuto del Magistero della Chiesa sulla contraccezione di cui Humanae vitae, errori disastrosi di filosofia generale, che sono stati fortemente confutato dal magistero di Giovanni Paolo II in Veritatis Splendor. Si può solo sperare che il papa Francesco, l’Arcivescovo Paglia e la stragrande maggioranza dei membri della Pontificia Accademia per la Vita chiedano al P. Chiodi di ritrattare questi gravi errori o di dimettersi immediatamente da questa illustre Accademia, il cui fondatore e padre spirituale, Papa Giovanni Paolo II, ha combattuto in modo inequivocabile e costante, condannandoli in modo definitivo, proprio contro gli stessi errori che Padre Chiodi propone ora. Allo stesso modo, San Giovanni Paolo II ha fondato la Pontificia Accademia per la Vita proprio per spiegare e difendere le verità che Chiodi nega».