La bella storia del beato sacerdote polacco padre Jerzy Popieluszko è condensata con sapienza e rigore in un ottimo libro che ha per titolo: “Beato Jerzy Popieluszko”, scritto dal senatore polacco Jan Zaryn, edito dal prestigioso Istituto Nazionale per la Memoria ed inserito nella collana ” Gli eroi dell’ indipendenza”. Il volume, molto agile e ricco di documentazione, è stato presentato da poco a Bari, presso la Mediateca Regionale in anteprima nazionale, nel corso della fortunata Settimana della Cultura Italo Polacca organizzata con bravura dal professor Antonio Mercurio e dalla dottoressa Aneta Banasik. Abbiamo intervistato la traduttrice del testo, alta funzionaria dell’ Istituto Nazionale della Memoria dottoressa Katarzyna Ratajczak Sowa. Aggiungiamo che la settimana barese ha avuto al cntro dei suoi interessi il sindacato polacco Solidarnosc del quale il martire e beato prete fu cappellano.
Dottoressa Ratajczak, che quadro viene fuori di Padre Popieluszko da questo studio?
“La sua biografia parla molto chiaro. Da sempre egli ebbe la vocazione a farsi prete. Credo che il libro, che arriva qui in Italia per la prima volta, sia molto utile a farlo conoscere, visto che qui, cosa normale, non lo è troppo”.
Chi fu?
“Il cappellano dei lavoratori e dell’ organizzazione sindacale, voce libera, autorevole ed intransigente nel difendere i loro diritti e la libertà davanti a chi, parlo del regime comunista, pretendeva il silenzio e l’ annullamento dei diritti, incluso quello di professare la libertà di culto. Il suo motto era quello di vincere il male con il bene. In assoluta coerenza ha pagato la sua missione con il prezzo della vita”.
Egli è un grande esempio del cattolicesimo polacco. Qual è il ruolo della Chiesa in Polonia?
“Direi grande ed illuminante. La Chiesa cattolica da noi ha sempre rappresentato un valore ed un punto di riferimento per il popolo. I cattolici sono la spina dorsale del Paese e la Chiesa, sotto il regime comunista, è stata la vera grande voce critica, non ha mai abbassato la testa. Ecco perchè i polacchi la guardano con grande ammirazione e riconoscenza”.
Arkadiusz Kazanski, autorevole storico del sindacato a Danzica, e conoscitore della storia del sacerdote dice: ” Padre Popieluszko è un esempio. Ha dimostrato he il regime dittatoriale, come quello comunista, può fare paura, ma non scoraggia le coscienze libere. Il prete ha pagato con la vita la sua coerenza, un eroe della nostra storia e della Chiesa. Ma il suo messaggio resta attuale: vincere il male col bene”.
Bruno Volpe