Samir “Un viaggio dal bilancio positivo, ripreso il dialogo. Ma attenzione alle sole belle parole della controparte” lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana padre Khalil Samir Khalil, gesuita, egiziano, teologo e grande esperto di islam, commentando il recente viaggio del Papa in Egitto.
Padre Samir, che bilancio possiamo fare?
” Per quanto riguarda il Papa, positivo, il dialogo è stato riattivato e ripreso dopo la pretestuosa interruzione erroneamente e falsamente attribuita a Papa Benedetto XVI il quale sull’islam è stato sempre molto chiaro e netto. Su di lui si sono dette e scritte cose spesso false”.
Papa Francesco ha cambiato rotta rispetto a Ratzinger?
” Contesto chi legge il viaggio in questa chiave e non condivido chi addirittura ha parlato di sconfessione di Ratzinger, anzi. Il solo aspetto che va messo in risalto è che i due Papi hanno avuto un approccio diverso al tema, hanno due modi divergenti di affrontarlo nei termini e modi. Ma non sono in opposizione”.
In chiave papale, dunque bilancio positivo. E per quello che riguarda il versante musulmano dopo l’ incontro col rettore di Al Azhar?
” Qui le cose cambiano. Detto che l’ impressione è favorevole e che il Papa è stato accolto sicuramente in modo molto caloroso ed ospitale, bisogna essere realisti . Esiste il rischio, niente affato secondario, che tutto rimanga da parte islamica fermo alle sole belle parole. Intendo dire che dopo i sorrisi ,le buone intenzioni formali , le frasi ad effetto, tutto rimanga come è. Anche perchè nello stesso mondo islamico si è registrata qualche voce dissonante e critica verso lo stesso rettore”.
Il Papa ha detto che islam non è sinonimo di terrorismo…
” Io lo capisco e comprendo le sue buone e rette intenzioni. Lui vuole mantenere le porte aperte al dialogo. Però va riconosciuto che Bergoglio conosce poco l’islam, che non è a priori un credo di pace. Anzi l’Isis quando opera, lo fa nel nome del Corano. Questo è un errore del Papa che si ripete. Nel Corano ci sono versetti di pace, ma anche elementi violenti . Il Papa sceglie sempre quelli di pace e dimentica gli altri. Lo fa, come dicevo, in buona fede, non ho dubbi. Il problema reale dell’ islam è l’insegnamento nelle moschee dove spesso si mette in risalto la seconda parte della vita di Maometto rispetto alla prima, ossia quella bellicosa rispetto alla pacifica”.
Sui campi di accoglienza per i migranti, il Papa ha usato la parola lager…
” In Egitto non lo ha detto, semmai in aereo. E qui ci risiamo con le interviste e le conferenze estemporanee. Sarebbe auspicabile maggior cautela e riflessione specie con parole sensibili. Lager è espressione ambigua, ma sono certo che il Papa la abbia usata solo a fin di bene per sottolineare ad effetto le difficoltà esistenziali di molti migranti. Magari è un termine esagerato, però, lo ripeto, usato senza malizia e per finalità positiva. Va compreso nel modo di pensare del Pontefice da sempre attento ai poveri e agli emarginati”
Bruno Volpe