Eduard Planas, l’uomo che ha accompagnato monsignor Charamsa in conferenza stampa, identificato come il suo “convivente”, è un insegnante catalano legato al nazionalismo, il che spiega il sostegno di qualche settimana fa che il prelato della Congregazione della Fede, rimosso dal Vaticano dopo il suo outing, ha dato all’indipendenza catalana.
Planas ha aperto il suo account Twitter appena una settimana fa e la prima persona che ha seguito, per una “pura coincidenza”, era il presule che ha gridato la sua omosessualità “sui tetti”. Qualche giorno fa, prima che esplodesse il caso a livello mondiale, per un’altra situazione, il cardinale acivescovo di Valencia Antonio Cañizares aveva richiesto a monsignor Charamsa di rettificare le sue dichiarazioni circa i vescovi spagnoli contrari all’indipendenza della Catalogna.
Monsignor Charamsa, infatti, in un’intervista radiofonica su una stazione radio catalana, aveva detto che “la Dottrina Sociale della Chiesa difende il diritto all’autodeterminazione come parte dei diritti umani, e che il diritto più importante delle nazioni è la indipendenza” e aveva criticato la posizione dei vescovi spagnoli che promuovevano l’unità della Spagna, sostenendo di essere preoccupato per l’utilizzo del termine “bene morale” in relazione all’unità della Spagna. Il cardinale Antonio Cañizares aveva definito le parole di Charamsa come “molto gravi e deplorevoli” e aveva chiesto di correggerle ricordando di “non confondere ciò che è il diritto di autodeterminazione con il diritto di secessione, non supportato dalla Dottrina Sociale della Chiesa”.
Matteo Orlando