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Il Vangelo di Sabato 7 ottobre 2023 – Beata Vergine Maria del Rosario

Luca 10, 17-24


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

COMMENTO

Celebriamo oggi la festa della Madonna del Rosario. La liturgia della Chiesa ci fa meditare la pagina dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine. Questo episodio (che è poi il primo dei misteri del Rosario) segna l’inizio della nostra redenzione. Il Rosario è questo: contemplare, con gli occhi della Vergine Maria, i misteri della redenzione. La continua ripetizione della preghiera aiuta ad entrare nel mistero che si contempla. L’Ave Maria si compone di tre parti: una prima parte riprende proprio le parole dell’Angelo alla Vergine, che abbiamo appena ascoltato, la seconda parte si compone delle parole che S. Elisabetta ha rivolto a Maria nell’episodio della Visitazione, e l’ultima parte inizia ricordando il primo dei dogmi mariani, quando invochiamo Maria come «Madre di Dio», e termina chiedendole di pregare per noi, nella nostra triste condizione di peccatori, adesso e in quel momento fondamentale per la vita di ciascuno che è quello della morte. Tutti i misteri cominciano con la preghiera del Signore, il Padre Nostro, e terminano con l’invocazione alla Trinità eterna nel Gloria.

Il Rosario è sì una preghiera rivolta a Maria, ma è anzitutto una preghiera rivolta a Cristo, contemplando gli eventi della sua vita, morte e resurrezione. L’importanza e l’efficacia straordinaria di questa preghiera sono state ricordate da molti santi, che anche dalla preghiera del Rosario hanno tratto la forza di camminare con decisione sulla via indicata dal Signore, e dalla stessa Vergine Maria, a Fatima. È una preghiera pensata per le persone normalmente impegnate nel lavoro e nella famiglia, una preghiera che si può recitare a pezzi, oppure anche mentre si svolge qualche altra attività. Se abbiamo la buona abitudine di recitare il Santo Rosario nella giornata, manteniamola. Se invece non l’abbiamo cominciamo a farlo, magari con una decina. Non è un impegno tanto gravoso, e i suoi vantaggi possono essere immensi.

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