Visitare il museo e la casa in cui visse Santa Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce) a Wroclaw, Polonia, è davvero un’ emozione forte. Siamo stati ricevuti con estrema gentilezza e disponibilità dalla direttrice Maria Kromp Kropiowska che abbiamo intervistato, con l’inappuntabile ausilio e traduzione del fidato Marek Zaleski, davanti ad una fumante tazza di espresso con tanto di moka, appositamente preparata per noi. L’ attuale museo è in via Nowowieska 38,di fatto centro anche se un poco spostato dalle rotte turistiche, (raggiungibile col tram 23), ma all’epoca della santa era boscosa periferia dove viveva gente agiata. L’ edificio di quattro piani, infatti, era usato quale residenza estiva dal ricco proprietario di un birrificio locale.
Direttrice Kropiowska, qual è l’importanza di questo museo?
” E’ importante in relazione alla santa. Qui vengono visitatori dall’Italia, Germania, ovviamente Polonia, Francia, Spagna, Russia, Stati Uniti. L’ edificio ha 4 livelli, venne costruito alla fine dell’ 800 e riparato attorno al 1990. Qui la santa ha vissuto con la sua famiglia. Edith era chiamata la Perla di Lubliniec”.
Quale è l’eredità spirituale di Edith?
” Una visione dell’ uomo e della donna conformata su Dio e la Verità. Lei ha combattuto per i diritti delle donne. In quanto al suo afflato religioso, sin da piccola ha cercato senza sconti la Verità. Tutta la sua vita è stata dedicata a questo, senza mai venire a compromessi o cadute nel relativismo etico e culturale, tanto di moda oggi. Un sentimento che domina questo tempo, specie dopo il 68, che ci ha dato una libertà esagerata e senza freni”.
Donna aperta al dialogo…
” Certo, ma rettamente inteso, non come talvolta erroneamente lo crediamo oggi, anche in qualche settore di Chiesa. Il dialogo con gli altri e parlo della altre confessioni, è cosa buona, tuttavia senza rinunciare alla nostra identità cattolica. La santa ha rispettato sempre tutti, amando gli ebrei, tanto da scrivere a Papa Pio XI una bellissima lettera”.
Aveva il dono della profezia…
” Esiste infatti una lettera che rimane per tutti ancora un segreto, una specie di testamento, scritto ben prima della sua morte che non poteva neanche immaginare. In questo scritto ella dice: offro la mia vita per il mio popolo, cosa che avvenne. Il grande mistero è quale sia il popolo del quale parla: quello ebraico, il tedesco, l’ intera umanità, la Chiesa o la comunità carmelitana alla quale apparteneva””.
Lei difendeva la famiglia..-
” Voleva sposarsi ed è cresciuta in una famiglia molto religiosa, ma i piani misteriosi di Dio hanno cambiato le cose. La famiglia è basilare, se questa cade, si rovina la società. Quando la gente perde di vista Dio, inizia la crisi anche della famiglia”.
Anche in Polonia sembra arrivare il secolarismo e si annuncia un film che attacca la Chiesa…
” Vero, ma meno che da altre parti. Scontiamo i frutti avvelenati del 68 che qui da noi sono arrivati con ritardo. L’Europa vive una generale apostasia, poco alla volta sta voltando le spalle a Dio, rifiuta il cristianesimo. Se accade questo arriva Satana e l’ islam occupa tutti i vuoti che lasciamo noi”.
In Polonia esiste, come qualcuno denuncia, un problema Radiomariya?
“No. Quella radio è attaccata perchè dice e annuncia la verità. In quanto al suo direttore, Padre Tadeusz Rydzyk, è un bravo sacerdote, ricordo che anche i profeti sono stati attaccati”.
Una sua ultima considerazione su Edith Stein…
” Una perla di Dio”.
Bruno Volpe