La Fiat cancella la festa del santo patrono nel suo stabilimento di Pomigliano d’Arco. La notizia è riportata da Il Mattino, che spiega che la fabbrica “per la prima volta nella sua ultradecennale storia” dovrà restare aperta “il prossimo 14 gennaio, giorno dedicato a san Felice in Pincis, protettore di Pomigliano e del vicino comune di Cimitile”. Subito si sono alzate, forti, le proteste sia del vescovo di Nola, monsignor Beniamino De Palma, che del responsabile della pastorale sociale e del lavoro della diocesi, don Aniello Tortora.
Secondo quanto riporta, il quotidiano, la decisione di tenere aperta la fabbrica nel giorno del patrono è stata ufficializzata ieri, è stata presa di comune accordo con i sindacati, al fine di incrementare la produzione per sfruttare la ripresa economica. La giornata festiva persa dai lavoratori il 14 gennaio sarà “recuperata” venerdì 3 giugno, consentendo ai lavoratori di fruire di un ponte di quattro giorni, dal 2 al 5 giugno prossimi.
“L’occasione del 14 gennaio – ha commentato al Mattino il vescovo De Palma – mi consente di rilanciare un appello caro alla Chiesa di Nola e a tutti i vescovi: il rispetto del giorno di festa come opportunità per rafforzare il senso di comunità e per consentire alle famiglie di rafforzare il senso di appartenenza alla propria terra, alle tradizioni. Il lavoro è per l’uomo, non l’uomo per il lavoro, ci ricordava san Giovanni Paolo II.”