Il Medio Oriente è una delle aree più “calde” del mondo e, per antonomasia, anche uno degli scenari geopolitici più difficili da decifrare. Qui il grande gioco della politica, fatta di alleanza incrociate, conflitti più o meno latenti, si intreccia con grandi interessi economici e strategici, oltre a guerre settarie che rendono l’area drammaticamente instabile.
Comprendere il Medio Oriente non è facile. Ma avere qualche chiave di lettura su questo contesto significa anche comprendere meglio il mondo in cui viviamo.
Le cosiddette Primavere arabe hanno ulteriormente sconvolto i fragili equilibri esistenti e hanno favorito le condizioni per nuovi scenari e per l’emergere di nuovi attori, anche non statali, come è il caso dello Stato Islamico (Isis).
La rivista Terrasanta, da 100 anni, racconta queste terre senza pregiudizi e con una informazione lontana dai cliché del mainstream e viceversa vicina alla gente, che è la vera protagonista dei suoi reportages.
Per illuminare aree e problemi trascurati, se non taciuti, dalla grande stampa, sempre più dipendente dai giochi economici e politici internazionali, Terrasanta si propone per il 2023 di realizzare alcuni grandi reportages sul campo.
Il loro modo di operare è presto detto: consumano le suole delle scarpe, non vanno negli alberghi frequentati dagli inviati dei giornaloni, ascoltano le persone che vivono le difficoltà quotidiane, incontrano gli esponenti della società civile e i leader religiosi, viaggiano prevalentemente e preferibilmente con i mezzi pubblici. Un primo progetto per il quale hanno bisogno d’aiuto è “Yemen, il Paese perduto“.
La guerra in Yemen e la crisi umanitaria che ne è derivata hanno determinato nel Paese una situazione drammatica con oltre 20.000 vittime civili tra marzo 2015 e marzo 2021. Oltre otto anni di conflitto hanno costretto più di 4 milioni di persone, tra cui più di 2,4 milioni di bambini e bambine, a lasciare le loro case, e si stima che il 65% della popolazione – 20 milioni di persone – abbia bisogno di assistenza umanitaria. Nonostante questa tragedia immane (che è stata favorita da una crisi politica interna, ma è alimentata dallo scontro senza esclusioni di colpi tra Arabia Saudita e Iran, cioè tra mondo sunnita e islam sciita) la situazione dello Yemen è totalmente fuori dai radar dell’informazione. Il reportage vorrebbe colmare questa intollerabile lacuna.
Maggiori informazioni qui: https://www.produzionidalbasso.com/project/yemen-il-paese-perduto-quello-che-gli-altri-non-dicono/