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di Jacopo Coghe*

La legge ungherese che vieta l’indottrinamento LGBTQI+ dei minori, sia attraverso i media che nelle scuole, è un faro di civiltà che dovrebbe essere ricopiato. In Italia e nel mondo, infatti, aumenta a dismisura il numero di bambini e adolescenti in crisi di identità sessuale a causa del continuo bombardamento gender e arcobaleno. Pensiamo alle centinaia di progetti gender nelle scuole italiane o alla Carriera Alias. Un’influenza psicologica che indirizza bambini e adolescenti verso pesanti terapie ormonali e interventi chirurgici distruttivi e irreversibili, insinuando nella mente dei giovani la menzogna di essere “nati nel corpo sbagliato”. Non stupisce che le istituzioni di questa Unione Europea si schierino contro chi difende i diritti dei bambini. Bene ha fatto il Governo italiano a non schierarsi.

*Portavoce di Pro Vita e Famiglia Onlus

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