Molfetta ospiterà il prossimo 31 dicembre la Marcia per la Pace promossa da Pax Christi, il movimento cattolico che promuove la cultura della pace e per la pace, presieduto a livello nazionale da monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti. La marcia si svolgerà a Molfetta per la seconda volta, dopo il 1992. La prima edizione della Marcia per la Pace fu nel 1968 a Sotto il Monte, vicino Bergamo. Ne parliamo con monsignor Ricchiuti.
Eccellenza, qual è la finalità di questa marcia?
“Sensibilizzare tutti, specialmente i giovani, alla cultura della pace. Svegliare anche le coscienze su questo argomento, ricordando che non esiste vera giustizia senza pace e viceversa”.
La Marcia per la Pace è stata voluta a Molfetta da Pax Christi e ratificata di buon grado dalla Cei…
“Vero, noi la abbiamo proposta e la Cei ha approvato. Siamo molto contenti, ovviamente”.
Sarà anche una buona occasione per ricordare don Tonino Bello nella sua Molfetta…
“Non è la finalità della marcia ma faremo pure quello. Visto che l’obiettivo è svegliare le coscienze sulla dannosità di ogni guerra, ricordiamo che don Tonino fu grande uomo di pace”.
Papa Bergoglio oggi parla di guerra mondiale combattuta a pezzi. Ha ragione?
“Sì. Occorre prima di tutto fermare i conflitti spegnendo il commercio delle armi. La guerra è una follia che si alimenta attaverso questo mercanteggiamento. Poi bisogna ridare ai paesi poveri quello che abbiamo tolto loro. Vi è una ingiusta distribuzione delle ricchezze del pianeta”.
Problema della immigrazione, che cosa fare?
“Accogliere senza se e senza ma tutti. Il Signore per fare il bene non ci chiede certificati o passaporti. Alzare muri o fili spinati non risolve niente e non porta da nessuna parte”.
Bruno Volpe