Ha titolo intrigante l’ ultimo lavoro del noto scrittore e giornalista cattolico Saverio Gaeta: “La profezia dei due Papi-Rivelazione sulla fine della Chiesa ai tempi di Benedetto e Francesco”, edito da Piemme. Il testo è da poco arrivato in libreria riscuotendo meritato successo. Di che cosa parla? Nulla di allarmante o catastrofico, certamente. Ma è un’ analisi garbata, seria e ponderata di quanto accaduto e forse potrebbe accadere alla Chiesa, alla luce delle rivelazioni di santi, beati, mistici. Insomma, nessuna opinione capotica o invenzione del giornalista, ma soltanto il puntiglioso resoconto di quello che già è scritto e detto. Lo abbiamo intervistato.
Gaeta, questo suo libro sembra andare in continuità con i precedenti..
” Solo in apparenza, ma non è proprio così. Con “Il Veggente” mi occupavo, grazie a documentazione inedita, delle 3 Fontane, e con “I Veggenti” sintetizzavo visioni e letture di mistici del passato, questa volta ho cercato di ricordare che, storia alla mano, Dio certe situazioni le annunciate e non vi è da scandalizzarsi o preoccuparsi”.
A quali situazioni fa riferimento?
” Penso alla dottrina, spesso messa in crisi, alla omosessualità che fa capolino in elementi del clero. Alcuni mistici, col pensiero vado alla Emmerick, queste cose le hanno dette, sicuramente senza fare date. Anzi, la Emmerik, come affermavo senza una data, ha avuto la visione dei due Papi. Questo implica un momento di difficoltà della Chiesa. Sempre ricordando quello che dicono mistici, santi e beati, pertanto non io, ma gente elevata dalla Chiesa alla gloria degli altari, vi sarà una infiltrazione satanica nella Chiesa o un numero di cardinali corrotti”.
Libro ottimista o da far paura?
” Nessuna paura, non va letto in questa chiave. Davanti a certe visioni o profezie, nessuno deve scoraggiarsi. Bisogna essere, al contrario, rassicurati, Dio è sempre presente nella storia, nonostante le nostre malefatte. Ci attendono tempi difficili, però mai perdere la fiducia. Dio vuole sempre salvarci. Il suo è un invito a metterci in guardia”.
Nel testo lei allude ad un derby tra sostenitori di Francesco e Benedetto…
“Questa sorta di partita esiste ed è triste. Io da questa diatriba mi tiro fuori e neppure voglio entrarci, io sono per la Chiesa cattolica in sè”.
Trova che nella Chiesa vi sia oggi confusione?
“Ognuno di noi ha le sue idee. Ma mia opinione e che in ogni circostanza bisogna sempre e solo fare riferimento alla verità della dottrina cattolica”.
Esiste a suo giudizio un eccessivo ricorso alla idea di misericordia sulla giustizia?
” Santa Faustina Kowalska ha parlato di misericordia, ricordando però che sempre vi sarà un giusto giudice. Il Dio cattolico permette a ciascuno e dunque alla sua libertà, di scegliere tra bene e male, tra dannazione e Paradiso. La misericordia è sempre infinita, ma va data a chi la chiede”.
Bruno Volpe