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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno: mercoledì 23 Gennaio 2019.

Ecco l’audio

Ecco il testo

Mc 3, 1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: “Mettiti nel mezzo!”. Poi domandò loro: “È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo: “Stendi la mano!”. La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Nel vangelo di oggi meditiamo la guarigione di un uomo che aveva una mano inaridita. Innanzi tutto ci troviamo in sinagoga, in giorno di Shabbat. Il testo riferisce prima l’intenzione dei farisei di accusare Gesù, poi, la durezza dei loro cuori e infine la volontà di farlo morire. Si mette in evidenza quindi l’indurimento del cuore che arriva fino all’oscuramento totale di ogni senso umano. Eppure l’opera di salvezza si compie nonostante la miseria degli uomini: Gesù guarisce questo uomo, sapendo già di mettersi in una situazione pericolosa, ma lo fa perché Lui ama e ci insegna la via della tenerezza e dell’amore. Infatti la mano è simbolo non solo delle azioni, del lavoro ma anche della tenerezza, dell’accoglienza e del dono.  Avere una mano inaridita significa non avere la possibilità di donare, o di ricevere. E infatti, cosa dice Gesù a quell’uomo? “stendi la mano”, cioè non avere paura di donare quello che sei o di accogliere quello che gli altri ti donano. E  in questo miracolo c’è davvero un’opera di salvezza che si compie, una salvezza che doveva avvenire proprio nel giorno di Shabbat, perché nel giorno di Shabbat il lavoro dell’uomo viene sospeso non per il bisogno fisiologico di riposo, che pure è necessario, ma perché lo Shabbat è il giorno in cui l’uomo si ferma a gustare la tenerezza di Dio che ha sperimentato concretamente durante la settimana. E in quel sabato quell’uomo che non ha un nome, possiamo essere io o tu, ha steso le sue mani, simbolo del cuore che comunica senza parlare, del cuore che viene donato agli altri, ma anche a Dio, in segno di onore, di gratitudine e di lode. Infatti, quando si prega, nella Bibbia, si alzano le mani al cielo, si stendono le mani, perché le mani sono l’immagine del nostro cuore, sempre rivolto a Dio.  Allora oggi chiediamo al Signore di preservarci dalla durezza del cuore e di renderci capaci invece di parlare la lingua della tenerezza. Alziamo insieme le nostre mani, i nostri cuori e consegnamoci a Dio come fratelli. Preghiamo per i giovani riuniti a Panamà e ancora per l’unità dei cristiani: “O Dio di amore,per la tua parola tutte le cose sono state create.Ti ringraziamo per il creato che manifesta la tua gloria, la tua bellezza, la tua bontà.Donaci la saggezza di camminare su questa terra con rispetto e delicatezza,e di essere, insieme, profeti della tua buona novella a tutta la creazione. Amen“. Buona giornata!

 

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”

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