Antonella Perconte Licatese è una scrittrice che ha deciso con coraggio di denunciare in un romanzo/verità tutto il dolore del post-aborto. Il titolo del lavoro è “La voce sottile”, un romanzo che nasce dallo studio meticoloso di testi scientifici e testimonianze concrete. “Sono convinta che ognuno, a suo modo, può contribuire alla “causa della vita” e considero quello artistico e culturale uno strumento eccellente in tal senso” spiega l’autrice.
Il libro racconta la storia di Anna, una donna come tante: una vita scandita dai ritmi ordinari del paese in cui abita da sempre, un lavoro di insegnante, un marito, due figli. Eppure il ricordo indelebile di un aborto compiuto molti anni prima rischia di compromettere per sempre i delicati equilibri familiari e la sua stessa salute. Attraverso un sofferto ma necessario percorso di riconoscimento del volto umano di quel figlio mai venuto alla luce compiuto nella forma di un dialogo straziante e coraggioso, Anna riuscirà a sfuggire alla forza di gravità del male che vorrebbe trascinarla a fondo e a conoscere la potenza redentrice del perdono. Nel racconto della protagonista un’esperienza interiore estrema, persuasiva, in cui molti degli argomenti che hanno corso nella nostra società a proposito dell’aborto sono vagliati al fuoco della ragione e del cuore di una donna e di una madre.
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