Quando i bisogni spirituali non trovano consolazione nella fede, quasi inevitabilmente lo trovano in altro. È così allora che facilmente qualcosa o qualcuno diventi un idolo, che il fascino del mistero e dell’occulto attragga, che si trovi senso in ciò che solo apparentemente dà senso per lasciare un vuoto nell’anima. Infine, che pericolosamente ci si avvicini al maligno.
Non è difficile trovare riferimenti occulti al male in pubblicità, film e serie tv. Proponendo un esempio, viene subito alla mente la serie Netflix “Le terrificanti avventure di Sabrina”, rifacimento dark della popolare serie tv “Sabrina, vita da strega”, che null’altro è se non un resoconto dettagliato delle pratiche sataniche.
Allora non suona fuori luogo l’allarme lanciato da un esorcista cattolico, riportato dal giornale Crux, riguardo un crescente «satanismo aggressivo», soprattutto fra i giovani, il cui diffondersi sarebbe dovuto alla secolarizzazione della società e alla mancanza di forti modelli di riferimento tra gli adulti.
È il padre domenicano Francois Marie Dermine a mettere in evidenza come l’esposizione al demoniaco in giovane età aumenti e incoraggi atti di violenza e bullismo. Nato a Saint-Hyacinthe (Canada) nel 1949, dopo il conseguimento di un B.A. in storia e scienze politiche dell’Estremo-Oriente presso l’università McGill di Montréal, padre Dermine si è trasferito in Italia nel 1972 per entrare nell’Ordine dei Predicatori, Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1979, nel 1981 ha conseguito la licenza in teologia presso lo Studio Domenicano di Bologna. Nel 1984 padre Dermine è stato il co-fondatore e, poi, presidente del GRIS (Gruppo di Ricerca e di Informazione Socio-religiosa).
Dermine, dal 1986 al 1990, ha insegnato etica sociale nel triennio filosofico e, dal 1990, teologia morale presso lo STAB (Studio Accademico Teologico Bolognese) diventato poi, nel 2003, la FTER (Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna). Nel 2000 ha conseguito il dottorato in sacra teologia alla Pontificia Università San Tommaso (Angelicum) di Roma con una tesi intitolata: “La mistica e la medianità nei loro atti rispettivi”. Professore invitato dalla FTTr (Facoltà teologica del Triveneto) e, dallo Studio Teologico Sant’Antonio di Bologna, padre Dermine da 25 anni esercita il ministero dell’esorcismo, attualmente al servizio della Diocesi di Ancona-Osimo.
«Il satanismo sta diventando molto più aggressivo e diffuso», ha detto padre Dermine, che così continua: «la secolarizzazione lascia un vuoto spirituale, ideologico e culturale. I giovani non hanno nulla che possa soddisfare i loro bisogni più profondi e spirituali. Hanno sete di qualcosa e la Chiesa non li attrae più».
La necessità di colmare questo vuoto viene dunque soddisfatta tramite l’avvicinamento al demoniaco. L’apice di questa normalizzazione del satanismo la si raggiunge con la pubblicazione, a maggio del 2019, del Children’s Book of Demons, diretto a bambini fra i 5 e i 10 anni.
«Evocare i demoni non è mai stato così divertente», ha scritto l’autore Aaron Leighton. Se già questo non bastasse a rendere l’idea della follia di un testo del genere, riportiamo la descrizione del libro: «Non vuoi portare fuori la spazzatura stasera? Forse stai sprofondando nei compiti? Devi liberarti di quel grande prepotente? Bene, prendi le tue matite colorate, mostra le tue abilità nel disegnare i sigilli e chiama alcuni demoni! Ma fai attenzione, anche se questi spiriti sono più sciocchi che spaventosi, sono pur sempre demoni.»
Ci troviamo davanti a un vero e proprio grimorio: un manuale di magia nera per invocare demoni. Il libro contiene infatti 72 demoni che possono essere evocati dai bambini per i loro desideri personali. La grafica è ovviamente accattivante e riporta disegni di demoni simpatici e dai tratti fanteschi. Ogni demone è accompagnato da un sigillo, simbolo dal potente significato magico e carico di forza occulta. Non sempre il satanismo è però così esplicito, a volte si insinua in forme meno evidenti, ma è comunque presente. La pubblicazione di un libro per bambini e la messa in onda della serie su Sabrina ne sono chiari esempi.
Ma Dermine aggiunge qualcosa di molto interessante e che spesso diamo scontato: il ruolo della famiglia. Mancando figure e modelli di riferimento validi, i giovani trovano sicurezza in queste forme magiche e occulte che sembrano dare ciò che viene richiesto. Se la famiglia trovasse i suoi punti cardini nelle figure salde di un padre e una madre portatori di valori educativi e affettivi efficienti, i giovani non sarebbero lasciati in questo mare di incertezze che li fa approdare a rive poco sicure.
Conclude Padre Dermine: «l’educazione dei giovani è sempre più povera. I bambini vengono lasciati soli, sono destabilizzati, e non hanno alcuna difesa. Se i bambini ricevessero abbastanza amore nelle loro famiglie sarebbe molto più difficile per loro seguire queste ideologie. Sarebbe molto più difficile penetrare nelle loro menti». È l’antica e sempre sicura ricetta dell’amore. Questo sentimento così disprezzato dalla nostra società secolarizzata, in cui l’amore non trova posto perché incapace di essere produttivo nei termini richiesti dal consumismo in cui viviamo.
ROBERTA CONTE
I giovani sono prede facili del satanismo ,e la chiesa? …..a parte gli esorcisti ,gli altri sacerdoti cosa fanno???
Nulla! Proprio nulla!
Non ne sanno nulla e non spiegano… nulla ai fedeli!
Basta che dai 5 anni in su si sillabi o si mediti la Bibbia, con segni di croce ed una Ave che il demonio non entra!
credere ancora nel nemico immaginario del proprio amico immaginario….