Gli stati islamici del Golfo Persico, con la complicità delle nazioni islamiche in Africa (“paesi nascosti nell’ombra” come il Ciad, il Niger, il Sudan, la Libia e altre), hanno architettato un “programma segreto” per invadere la Repubblica Centrafricana, cacciare i non musulmani e dividere il paese in due.
E’ questa l’allarme lanciato dal vescovo di Bangassou, monsignor Juan José Aguirre Muñoz, intervistato dall’associazione internazionale “Aiuto alla Chiesa che soffre”.
Il vescovo Juan José Aguirre Muñoz ha denunciato che “migliaia di mercenari stanno aiutando nella Repubblica Centrafricana i musulmani predatori interessati alle ricchezza minerarie del paese”.
Il vescovo ha specificato che “migliaia di mercenari, molti stranieri, hanno invaso il paese dal nord, aiutato dagli stati del Golfo, dal Ciad e dalla complicità di altri paesi … come il Sudan e il Niger. Il loro obiettivo è quello di dividere il paese”.
Il vescovo ha accusato gli stati del Golfo di fornire armi, munizioni, veicoli e logistica ed affermato che gli attacchi “mirano ad espellere i non musulmani dalle aree che i mercenari hanno conquistato”, combattenti islamici che mirano alla “spartizione del paese”.
Il vescovo, ricordando che la religione non è l’unica radice del conflitto tra i gruppi militanti di Ex-Séléka e Anti-Balaka, ha detto che molte milizie hanno massacrato diverse persone attraverso molteplici episodi violenti che hanno causato anche la fuga di migliaia di persone ora diventati rifugiati.
Il vescovo ha spiegato che già lo scorso anno a Nzacko la missione cattolica “è stata completamente distrutta, rasa al suolo, compresi il presbiterio, la sala operatoria, completamente attrezzata per le operazioni più importanti, la scuola cattolica, la vecchia chiesa e quella nuova. Ci sentiamo particolarmente perseguitati da questi musulmani radicali”.
Il vescovo ha reso omaggio al coraggio dei sacerdoti, dei seminaristi e dei catechisti che hanno voluto “restare fermamente lì, come colonne di bronzo, in alcune delle regioni più difficili”, perché “la Chiesa non si lascia intimorire dalla violenza. La Chiesa cattolica rimarrà sempre sul posto, accanto ai più poveri, specialmente gli orfani, le vittime di stupro, i vecchi e gli ammalati.
Il vescovo ha concluso dicendo: “Anche se le ONG stanno partendo per la loro sicurezza, la Chiesa cattolica rimarrà sempre sul posto, accanto ai più poveri. Nella mia diocesi già molti cristiani sono morti come martiri”.