Dopo il buon risultato editoriale ottenuto con “Spiriti maligni” e “Spiriti disincarnati”, torna in libreria Agostino Tommaselli con una nuova fatica letteraria. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per LA FEDE QUOTIDIANA.
Il suo ultimo libro è sull’amore di coppia, del matrimonio e della famiglia. Vuol descriverci “L’amore non è un sentimento. Piccolo manuale dell’amore vero” (Edizioni Sugarco)?
Il libro è uscito nel mese di ottobre per i tipi della Sugarco ed era da diverso tempo che meditavo di scriverlo… Tutto è nato in seguito alle confidenze di un caro amico che tempo addietro mi aveva manifestato la volontà di porre fine al suo matrimonio. «Per mia moglie non provo più nulla» mi diceva, decretando così la conclusione della sua storia d’amore e, di conseguenza, del suo stesso matrimonio. Tra me e me avevo intuito già da tempo che in una visione simile dell’amore c’era qualcosa che non andava, che l’amore non poteva fondare la sua ragion d’essere solo sui sentimenti, tuttavia non avevo mai affrontato la questione in maniera analitica. E così, anche per rispondere a questo mio amico, ho iniziato un studio approfondito con l’intento di indagare l’amore di coppia nella sua essenza più profonda. E nel farlo mi sono ritrovato a spaziare dal campo teologico a quello filosofico, da quello psicologico a quello sociologico… E devo riconoscere che la sorpresa è stata grande quando ho constatato che tutte le fonti da me interpellate – tutte – convergevano su di un punto, e cioè che l’amore – quello vero – rimane tale non solo prescindendo dal bene e dal male, ma persino qualora venisse a trovarsi in assenza di sentimenti. Sì perché l’amore, pur essendo normalmente anticipato dal sentimento innamorato, pur essendo accompagnato dal sentimento della gioia, pur essendo fonte dei sentimenti più intensi e consistenti, non è in se stesso un sentimento. Ecco, fondamentalmente è questo quello che dico nel mio libro, che l’amore di coppia nella sua essenza più profonda non è un sentimento; che l’amore in sé non è un qualcosa che si prova o si sente, perché l’amore è molto di più, infinitamente di più. E questo, tra l’altro, mi pare pure un messaggio infinitamente consolante, una luce di speranza per molte situazioni difficili, perché se si riducesse solo ai sentimenti l’amore sarebbe ben poca cosa.
In che senso il santo Rosario si presta ad accompagnare l’amore di coppia, la vita matrimoniale e quella familiare?
Sono molto legato alla preghiera del Rosario. Nel mio passato di seminarista mi hanno insegnato ad amare fin da piccolo la semplicità ma anche la potenza e la grazia che derivano da questa splendida preghiera. Se è vero che la famiglia è una “chiesa domestica”, allora si può senz’altro affermare che la preghiera per antonomasia di questa “chiesa domestica” sia il Rosario. Sì, perché laddove si recita il Rosario le coppie e – più ancora – le famiglie restano salde nell’Amore. Ma non solo. Coloro che recitano il Rosario, pur in presenza di situazioni difficili, non mancheranno mai di quella luce necessaria per poter affrontare e superare quelle stesse situazioni con una forza e una lucidità tali che sarebbero difficili da giustificare in termini prettamente umani. Se mi venisse chiesto un consiglio per aiutare le coppie a vivere nella Verità il loro rapporto d’amore, non avrei dubbi: recitate ogni giorno il santo Rosario!
Per edizioni EDB lei ha pubblicato nel 2011 “Spiriti maligni” e due anni dopo “Spiriti disincarnati”. L’azione dei demoni contro la famiglia come si sta articolando?
Sono fermamente convinto che oggi Satana e i suoi angeli ribelli si stiano adoperando incessantemente per sferrare contro il matrimonio e la famiglia un attacco senza precedenti, con l’intento di pervertire l’ordine stesso della creazione, snaturando prima di tutto il rapporto uomo-donna, poi svuotando di significato il matrimonio, quindi distruggendo la famiglia e insidiando la vita umana nei suoi momenti più delicati e vulnerabili: il suo inizio e la sua fine. Per rendercene conto, del resto, basta dare uno sguardo alle cronache quotidiane. Ed è anche per questo che ho voluto scrivere quest’ultimo saggio, per difendere la coppia uomo-donna, il loro amore, la sacralità del matrimonio e la bellezza della famiglia. Ma c’è di più. Lo scenario descritto sopra non deriva da una mia personale intuizione, ma da una rivelazione fatta da suor Lucia dos Santos al cardinale Carlo Caffarra. In un’intervista del 2008 rilasciata ai microfoni di Tele Radio Padre Pio, infatti, lo stesso cardinale riferì di come, attraverso una lettera, volle raccomandarsi alle preghiere di suor Lucia – l’ultima dei tre pastorelli di Fatima – per l’incarico conferitogli da papa Giovanni Paolo II di fondare il Pontificio Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia. Suor Lucia – inaspettatamente – rispose a quella lettera, e queste sono le parole del cardinale a commento di quell’evento: “Benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa – ora negli archivi dell’Istituto – in cui è scritto: lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio”. “Non abbia paura”, aggiungeva, “perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti i modi, perché questo è il punto decisivo”. E poi concludeva: “ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa. Si avvertiva, anche parlando con Giovanni Paolo II, che questo era il nodo, perché si toccava la colonna portante della creazione, la verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni”. Se si tocca la colonna portante crolla tutto l’edificio, e questo adesso noi lo vediamo, perché siamo a questo punto.
Recentemente è scomparso padre Amorth che nel 2011 le scrisse la Presentazione di “Spiriti maligni”. Che ricordo ha di lui?
Non ho mai conosciuto padre Amorth di persona. Con lui ho avuto, in diverse occasioni, un intenso scambio epistolare relativamente ad alcuni dubbi per i quali gli chiedevo un chiarimento. Poi una volta, quando stava per essere pubblicato il mio primo saggio (Spiriti maligni – EDB), ricevetti da lui una telefonata nella quale mi esprimeva il suo compiacimento per il libro comunicandomi, al contempo, che acconsentiva a scrivermi una breve Presentazione. Di questo santo sacerdote mi ha sempre colpito la profonda umiltà, la semplicità evangelica del suo agire e la grande disponibilità, tutte cose – queste – che trasparivano da ogni sua azione. Era davvero un sacerdote secondo il cuore di Dio, operoso e infaticabile, schietto nel raccontare la Fede e di una chiarezza illuminante. Sono certo che ora dal Cielo intercede per noi tutti e soprattutto per coloro che sono vessati dal Maligno.
Matteo Orlando