“Sine Dominico non possumus. La messa è sacramentale”: lo afferma in questa intervista che ci ha dato Monsignor Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi- Ostuni.
Eccellenza Caliandro: qual è la vostra posizione sulle messe domenicali con il popolo?
“Naturalmente occorrono cautela e rispetto rigoroso delle norme igienico sanitario oltre che limitazione di posti per assicurare l’incolumità dei fedeli ed evitare il contagio”.
Favorevole al ritorno alla messa col popolo?
“Sì.Mi sento amareggiato da questa compressione del diritto di culto, del resto il documento della Cei, che io condivido ed apprezzo, lo ha detto chiaramente. Non comprendo e faccio fatica, come la chiesa possa essere giudicata maggiormente pericolosa di un supermercato o di altre attività che lo Stato apre”.
Alcuni costituzionalisti hanno sostenuto che è contraddittorio e limitativo della libertà di culto dire da parte dello Stato funerale sì, messa domenicale no…
“Credo che sia una forma di ingerenza poco comprensibile che andrebbe spiegata meglio, ma nulla è stato detto. Trovo questa forma di entrare nella vita della Chiesa goffa e contraddittoria. Un’ autorità statale non può dire alla Chiesa quale celebrazione fare e quale no”.
Il Papa ha invitato ad obbedienza e prudenza…
“Certo. Nel ribadire prudenza ha tutte le ragioni. Ma ricordo che qualche giorno prima aveva detto che la messa non può essere virtualizzata”.
Che cosa significa?
“Che le celebrazioni in tv o streaming sono un surrogato, un palliativo, ma non possono sostituire la natura comunitaria e sacramentale. La messa è sacramentale per definizione e sine dominico non possumus, tanti martiri sono morti per dare questa testimonianza. In poche parole, non è pensabile una dimensione solo personale e privatistica della fede”.
Molte parrocchie lamentano anche, ecco un aspetto molto concreto, che a causa della mancanza di messe non hanno più denaro derivante dalle offerte.
“E’ un aspetto da non sottovalutare. Qui ,a parte qualche santuario, le parrocchie sono in crisi e non possono pagare le bollette e i costi vivi”.
In sintesi che cosa chiedete?
“Nessun privilegio, ma tornare a celebrare messa con i nostri fedeli e il rispetto della libertà di culto che non può essere limitata con ogni accorgimento sanitario. Lo dico con amarezza”.
Bruno Volpe
Obbedienza, obbedienza, obbedienza
Caro mons.Caliandro,è dal 2013 che Papa Francesco dice una cosa e il giorno dopo ne dice un altra…. ….Al Vescovo di Roma interessa risolvere l’inquinamento ambientale,altro che la messa……