Le foto dell’ospedale di Nola hanno fatto il giro di Italia e ne è venuta fuori una immagine devastante. L’arcivescovo di Nola, monsignor Beniamo De Palma, barese di Giovinazzo che ha rinunciato per raggiunti limiti di età negli scorsi giorni, ha subito visitato il nosocomio per verificare la situazione. La Fede Quotidiana lo ha intervistato.
Eccellenza, che idea ne ha ricavato?
“Mi lasci dire: sono 17 anni, da quando sono qui, che segnalo la situazione e le criticità del sistema sanità e dell’ ospedale, non la trovo una novità. Ma io difendo a spada tratta i medici e tutto il personale”.
Perchè?
” Lo scriva pure che il personale medico e non solo medico dell’ ospedale di Nola è fatto di eroi, di grandi professionalità. Loro lavorano nelle condizioni in cui vengono messi, che devono fare, rimandare indietro i malati? Si trovano davanti a situazioni spesso impossibili e non per loro responsabilità e mi pare ingiusto che siano finiti sotto attacco. Il personale fa del suo meglio e andrebbe lodato. Le immagini di quella clinica e dei pazienti a terra mi feriscono e mi avviliscono. La gente, specie quella più povera ha diritto ad una sanità all’ altezza del suo nome e decente”.
Che idea ne ha ricavato?
” Una cosa umiliante, un calcio negli stinchi e roba da terzo mondo. Ora, lo sottolineo, io non me la prendo affatto con i medici e col personale che merita un elogio per le circostanze nelle quali deve operare. In queste condizioni le loro elevate professionalità non sono apprezzate”.
Di chi è la responsabilità?
“Certamente non è dei medici e del personale. Loro, lo ribadisco, non possono rispedire indietro i pazienti e non è colpa loro se mancano letti o barelle. Le assicuro che a Nola lavorano eccellenze nella sanità. Il problema è nella e della politica e in chi amministra. Si fanni troppi tagli alla sanità ed ecco quello che succede. La salute è un diritto fondamentale e non è giusto fare dei risparmi su di essa”.
La Regione ha scelto la via del licenziamento per alcuni medici…
” Io non polemizzo con nessun però qui da licenziare non ci sono i medici, non condivido. La scelta di licenziare è un atto di ingratiutdine verso chi lavora in condizioni impossibili e svolge professionalmente il suo lavoro. Poi certe decisioni vanno prese a freddo, ponderate e hanno bisogno di meditazione e non di emotività”.
Una osservazione conclusiva…
” Quello dell’ ospedale è un disastro annunciato, lo dicevo da tempo e lo proclamo da 17 anni anche se nelle modalità in cui questa storia è scoppiata vedo circostanze poco chiare. Io esprimo tutta la mia solidarietà ai medici e a tutto il personale dell’ ospedale che ha professionalità e lavora in situazioni difficili. Qui hanno fatto e fanno miracoli, altro che storie”.
Bruno Volpe