Clamorosa denuncia di monsignor Tomasz Peta, Arcivescovo di Astana, uno dei Padri sinodali. «Alcuni padri sinodali non hanno capito bene l’appello di Papa Francesco per una discussione aperta e hanno iniziato a portare avanti le idee che contraddicono la Tradizione bimillenaria della Chiesa, radicata nel Verbo eterno di Dio». Purtroppo, ha aggiunto l’Arcivescovo Kazako, «si può ancora percepire l’odore del “fumo infernale”, di cui già parlava il Beato Paolo VI nel 1972 (“Da qualche fessura il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio”), in alcune voci dell’Instrumentum laboris e anche negli interventi di alcuni padri sinodali».
Anche durante il Sinodo preparatorio dello scorso anno, “il fumo di Satana”, stava cercando di entrare in aula, in particolare circa la proposta di ammettere alla sacra Comunione chi è divorziato e vive altre unioni; l’affermazione che la convivenza è un’unione che può avere in sé alcuni valori; la supplica per omosessualità come qualcosa che è presumibilmente normale». L’Arcivescovo del Kazakistan dice anche che «il compito principale di un Sinodo consiste nella indicazione del matrimonio e della famiglia secondo il Vangelo e l’insegnamento del nostro Salvatore. A nessuno è consentito distruggere il fondamento».
Matteo Orlando