Le Figlie di San Camillo hanno appena festeggiato presso la Casa Generalizia di Grottaferrata, in provincia di Roma, i 125 anni dalla fondazione. Questo Istituto è nato il 2 febbraio 1892 ad opera del beato Luigi Tezza, dell’ordine dei Ministri degli Infermi, con la collaborazione della beata Giuditta Vannini.
«Noi – spiega madre Zelia Andrighetti, superiora delle Figlie di San Camillo – abbiamo lo stesso carisma dei padri Camilliani di assistenza agli infermi, pertanto nell’ambito della sanità; così camminiamo sempre insieme. Siamo nate propriamente nel cubicolo in cui è morto San Camillo e dove oggi è custodito il suo cuore, una reliquia insigne, nella Casa della Maddalena, che è la Casa Generalizia dei Padri Camilliani. Le diverse realtà nelle quali noi ci troviamo ad operare sono realtà caratterizzate sempre da tanta povertà. La più grande difficoltà che incontriamo, soprattutto nelle Nazioni più evolute, è la burocrazia: è veramente molto difficile riuscire a portare avanti questo servizio, soprattutto nell’ambito degli ospedali».
Madre Andrighetti ricorda che le religiose Figlie di San Camillo non sono un grande numero tuttavia annoverano più sorelle giovani che anziane. «Ci sono tante giovani che vengono da tanti Paesi, anche se sono poche quelle provenienti dall’Europa».
Matteo Orlando