«In sintonia con la posizione assunta dalla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), la Federazione della stampa missionaria italiana (Fesmi), esprime totale contrarietà al piano strategico di Poste italiane e all’ipotesi di riorganizzazione contenuta nella “Consultazione pubblica sull’attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale”».
È l’allarme lanciato dai direttori di queste riviste aderenti alla Fesmi: Africa, Andare alle genti,Combonifem, Il Missionario Francescano, Il Missionario (Stimmatini), Il Ponte d’oro, Missione Oggi, Missioni Consolata, Missioni OMI, Nigrizia, Notizie SMA, PM – Il piccolo missionario,Popoli e Missione.
«L’ipotizzata chiusura di 455 uffici postali e la consegna a giorni alterni per oltre 5mila centri andrebbe a peggiorare il sistema di distribuzione segnato da cronici ritardi e “significherebbe la morte quasi certa dei giornali quotidiani e settimanali che basano il loro rapporto con gli abbonati sulla puntualità del recapito domiciliare”, denuncia la Fisc.
Il proposto piano di ristrutturazione delle Poste italiane penalizzerebbe anche la Fesmi che dipende dal servizio postale per la diffusione dei suoi mensili. Da anni la Federazione della stampa missionaria italiana lamenta ritardi nella consegna che si verificano in particolare durante il periodo natalizio ma si protraggono durante il corso dell’anno. Questi ritardi scoraggiano i nostri lettori dal rinnovare l’abbonamento alla rivista nonostante la puntualità con la quale i responsabili della direzione delle testate si impegnano a far pervenire le riviste all’ufficio postale locale per la distribuzione.
Su richiesta dei nostri abbonati – che spesso ricevono solo dopo settimane la rivista e se ne lamentano – i responsabili delle testate missionarie della Fesmi hanno più volte fatto presente il problema alla direzione degli uffici postali locali e chiesto di rettificare la situazione. A seguito delle rimostranze, si sono registrati miglioramenti nel servizio di recapito. Ma non è durato molto. Con l’andare del tempo si è tornati al vecchio modus operandi di un ritardo cronico nella consegna.
Per questo come Fesmi reiteriamo nel modo più energico la nostra opposizione alla proposta del piano strategico e della riorganizzazione delle Poste italiane che va ad aggravare il problema della già carente distribuzione postale e rischia di pregiudicare il futuro delle nostre riviste che faticano a sopravvivere nel contesto della crisi economica che da anni colpisce l’Italia».