Nel 2012 ha fondato il gruppo Femen del Brasile. Con altre 4 a seno nudo si è poi scatenata in una serie di “manifestazioni” fra le quali, a Rio de Janeiro, il bacio con una collega seminuda sullo sfondo di una croce davanti la chiesa di Nostra Signora di Candelaria. Ma le Femen non le bastavano (“un business”) e nel 2013 dà vita al gruppo femminista Bastardxs, anch’esso nemico di ogni valore e soprattutto di ogni vestito.
Parliamo di Sara Fernanda Giromin, in arte “Sara Winter”, tutta piercing e tatuaggi, che però… è mamma da poco (dopo avere regolarmente abortito il primo figlio). Scrive nel libro che ha pubblicato: “Mi sono pentita di aver abortito e oggi chiedo perdono. Ieri mio figlio [il secondo] ha compiuto un mese e la mia vita ha assunto un nuovo significato. Mentre scrivo, lui dorme serenamente nel mio grembo. È la sensazione più bella del mondo”. Il pentimento comporta interessanti ammissioni circa l’uso di droghe, rapporti sessuali e la propria bisessualità, resa necessaria nel mondo del femminismo, nonchè circa il carattere settario di quel mondo: “Le donne lesbiche e bisessuali hanno molta più voce e molto più rispetto all’interno del movimento, per cui cercando il riconoscimento della mia lotta ho decostruito la mia eterosessualità e l’ho sostituita con una bisessualità artificiale”.
E ancora:“Per la setta femminista, le donne non sono l’ispirazione, ma la materia prima nel senso peggiore della definizione. Sono oggetti convenienti utili allo scopo di infiammare l’odio contro la religione cristiana, contro gli uomini, contro la bellezza delle donne, contro l’equilibrio delle famiglie. Il femminismo è questo, e posso garantire che è così perché ci stavo dentro!” Effettivamente, vedendo Femen in azione, il dubbio è venuto a molti. Non è il solo dubbio. Dove trovano i soldi per vivere, spostarsi in aereo in tutto il mondo e disporre di alberghi, avvocati e impunità giudiziaria? Nel 2013 hanno profanato la cattedrale parigina di Notre-Dame, danneggiando furiosamente (sempre a seno nudo, bastoni alla mano) una campana ricoperta d’oro e urlando slogan contro Benedetto XVI.
Capire cosa ci sia dietro certi movimenti sarebbe utile a comprenderne i reali obiettivi. Ma tornando alla Giromin è interessante misurare il suo pentimento nel video di YouTube I ask Christians for forgiveness for feminist protest (Chiedo perdono ai cristiani per le proteste femministe), in cui ella riconosce che “Chiedere perdono non è sicuramente una cosa facile da fare”, anche se “Siamo andate troppo oltre e abbiamo finito per offendere molte persone religiose e non”. E sul perdono dei cristiani aggiunge in una intervista al portale Guia-me: “Mi sento molto felice e benaccolta. Non avrei mai immaginato che le persone religiose prendessero sul serio il ‘perdono’. “ Sarà per questo, sarà perché è mamma, la ex Femen devolverà una percentuale degli incassi del libro alle cause pro-life ed è in giro a tenere conferenze contro il femminismo ed il gender con la psicologa Marisa Lobo, psicologa e nota attivista cristiana, che sponsorizza i metodi di cura per gli omosessuali.
Diego Torre