Dopo “Matilde”, Rita Coruzzi narra le gesta e i segreti di un’altra eroina della fede cristiana, Giovanna d’Arco, guerriera, eretica, santa. Una donna che, in soli diciannove anni di vita, cambiò la storia. Lo fa nel volume “L’eretica di Dio”, un romanzo storico edito da Piemme.
Il giorno in cui Giovanna d’Arco viene alla luce non è un giorno come gli altri, è un giorno straordinario. Il sole scompare per qualche ora, nascosto da un’eclissi, gettando nel panico i villani. E proprio quando la neonata emette un vagito, la luce torna. Questo non è che il primo segno di una vita che sarà breve e straordinaria. Giovanna, infatti, giovanissima, inizia ad avere delle visioni, a sentire la voce di Dio. Una voce che la spinge alla preghiera, alla devozione, al sacrificio del corpo prima, e poi a un’impresa che pare impossibile e assurda per una sedicenne di umili origini: salvare il regno di Francia, afflitto da decenni di guerra contro gli inglesi. La fugace ed eccezionale vita di Giovanna è scandita dalle parole di Dio, dal sostegno del suo popolo, dal favore delle truppe da lei guidate, dai miracoli praticati a chi chiede la grazia. Giovanna è il simbolo della rinascita contro la decadenza. E, forse per questo, viene condannata come eretica, il suo corpo dato alle fiamme, i suoi resti gettati nella Senna. Una condanna assurda e osteggiata da molti, vergata da quella stessa Chiesa che secoli dopo ne proclamerà la Santità.
Rita Coruzzi è nata il 2 giugno 1986 a Reggio Emilia, dove tuttora risiede. Affetta da tetraparesi, in conseguenza di un intervento chirurgico andato male, dall’età di dieci anni è sulla sedia a rotelle. Diplomatasi al liceo classico della sua città, ha conseguito la laurea triennale in Lettere e si è specializzata in giornalismo presso l’università di Parma. Della sua esistenza ha fatto una battaglia quotidiana per dimostrare che non ci si deve arrendere mai e che è sempre possibile trovare in sé la forza interiore per affrontare qualsiasi prova. Con Piemme ha pubblicato diversi libri dedicati alla sua storia e alla sua scelta di fede e Matilde, il suo primo romanzo storico, vincitore del Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti, del Premio Internazionale Stefano Zangheri e del Premio Internazionale Città di Cattolica.
Questa presentazione del ruolo della Chiesa mi pare un poco fuorviante.
La condanna di Giovanna d’Arc come “eretica” avvenne da parte di un vescovo che si vendette ai nemici politici della pulzella, per ragioni squisitamente politiche. Alla pulzella venne nche impedito di appellarsi al Papa, come previsto dal Diritto Canonico
Già pochi decenni dopo la sua morte, su richiesta della madre, il Papa fece rivedere gli atti del processo farlocco, e ritirò la condanna per eresia.
Ma è la verità storica in quel momento : il vescovo Cauchon, piaccia o non piaccia, in quel momento e in quel contesto rappresentava la Chiesa, almeno quella militante .
Divenne poi eretico al Concilio di Basilea assieme ad altri assessori che giudicarono e condannarono S. Giovanna , e fu infine scomunicato post mortem da Papa Callisto III.
E in questo si vede non solo la misericordia , ma anche la giustizia che prima o poi brilla nella Chiesa,
E speriamo che brilli anche ai giorni nostri perché la giustuizia fa chiarezza nelle coscienze.
Faccio notare che la condanna di S.Giovanna è l’unico caso nella storia in cui si può veramente dire che la Chiesa abbia condannato al rogo qualcuno, infatti l’ordine di bruciarla viva venne direttamente dal vescovo Cauchon che decise in prima persona saltando a piè pari il passaggio dal braccio secolare ( Gerolamo Savonarola venne impiccato prima di essere arso sul rogo)