Il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, il professor Cesare Mirabelli ” boccia” la legge Cirinnà anche nella sua ultima formulazione, così come approvata dal Senato. La sua analisi è rigorosamente tecnica e non risente del suo essere credente.
Professor Mirabelli, como noto, il Senato ha dato il via libera alla Cirinnà con qualche cambio rispetto alla sua stesura originaria. Che idea se ne è fatto?
” Ancora molto negativa. Indubbiamente, qualche timido passo in avanti rispetto all’inizio è stato compiuto e penso alla eliminazione dell’ obbligo di fedeltà tra coppie dello stesso sesso e all’ adozione del figliastro, tuttavia non basta e penso che rimangano ancora sostanziosi aspetti di incostituzionalità”.
Quali?
” Il più evidente è quella sorta di assimilazione tra le unioni civili di persone dello stesso sesso e la famiglia naturale contemplata dalla Costituzione e dall’art 29 nel particolare. Inoltre la Cirinnà cozza contro il consolidato e recente sviluppo giurisprudenziale della Corte Costituzuionale in tema di famiglia”.
Cosa non la convince ?
” Che tolto il rispetto dell’ obbligo alla fedeltà, una cosa direi anche marginale, le unioni tra persone dello stesso sesso hanno la medesima connotazione della famiglia. Penso alla stipula della unione con una formula molto simile, al diritto alla pensione di reversibilità e altri vantaggi. Inoltre mi pare che vi sia una discriminazione di trattamento tra coppie dello stesso sesso e quelle eterosessuali”.
Se le unioni di fatto sono assimilate alla famiglia che cosa può succedere?
” Che per via giurisprudenziale potrebbero arrivare sentenze che consentano l’ adozione di bambini, visto appunto che non vi è netta distanza tra i due istituti”.
Esistono altri aspetti della legge che non la convincono?
” Io parlo da tecnico del diritto e lascio da parte il mio essere credente. Come dicevo prima, anche sotto il profilo della uguaglianza noto una disparità incostituzionale tra coppie omosessuali ed etero e poi non so come ci si potrà regolare nel caso in cui un ufficiale dello stato civile credente dovesse rifiutarsi obiettando, di stipulare queste unioni”.
Che cosa ha spinto il legislatore a spingere verso questa legge?
” Direi quello che oggi si chiama pensiero unico dominante e conformista che vuole convincerci della bontà ed opportunità assolute della legge. Questo pensiero unico è presente in dosi massicce nei media, nel mondo della comunicazione e della cultura. E si avvale della tradizionale mitezza dei cattolici”.
Bruno Volpe