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Quest’anno la diocesi di Verona organizza un pellegrinaggio spirituale e culturale sulla figura di Santa Maria Maddalena e le donne del Vangelo che hanno seguito Gesù dalla Galilea.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

Si tratta di un percorso avvolto dalla leggenda medioevale che racconta lo sbarco delle sante donne a Sainte Marie de-la- mére, insieme a Lazzaro, l’amico di Gesù, e altri discepoli.

Un pellegrinaggio che metterà i partecipanti sulle orme del seguito femminile di Gesù, che è al centro della pietà e del culto mediovale. Questi luoghi infatti erano raggiunti dai pallegrini nel Medioevo e, insieme alle vie di pellegrinaggio che giungevano fino alle tombe degli apostoli Pietro, Paolo a Roma e Giacomo a Santiago de Compostela, costituivano le maggiori vie penitenziali d’Europa.

La Provenza, regione al Sud della Francia, custodisce perfino una legenda documentata fin dagli inizi del Medioevo che riguarda questo evento: la Legenda Aurea (Legenda sanctorum), scritto prima in latino e poi in volgare, tra il 1252 e il 1265, consistente in una collezione di vite di santi da Jacopo De Fazio (Varazze 1228-Genova 1298) detto Jacopo da Varazze (Iacopo da Varagine), frate domenicano e arcivescovo di Genova, proclamato beato dalla Chiesa Cattolica.

La legenda Aurea ebbe una grande influenza sulla successiva letteratura religiosa e fu fonte della tradizione cultuale, liturgica e culturale dell’Europa, ispirazione di numerosi artisti come Giotto, che nella basilica inferiore di Assisi, nella cappella dedicata a Santa Maria Maddalena, ripercorre proprio il racconto della Legenda Aurea e raffigura l’episodio dello sbarco delle tre Marie a Sainte Marie de-la-mére, non lontano da Marsiglia, luogo in cui sono custodite le reliquie di San Lazzaro, fratello di Marta e Maria, come ci testimoniano i Vangeli.

Maria Maddalena, secondo la Legenda Aurea, sarebbe la stessa Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta. Una tradizione che ormai gli esegeti hanno smentito, ma che ha segnato la storia del nostro occidente europeo.

Il pellegrinaggio, che si svolgerà dal 20 al 24 Luglio in Provenza, sarà incentrato sulla figura di Santa Maria Maddalena e si celebrerà la sua festa, che dal 2016 ha il riconoscimento di festa liturgica, proprio nel luogo in cui sembra che la santa sia vissuta gli ultimi anni della sua vita come eremita: La Sainte Baume.

Si alloggerà in questo posto, molto suggestivo e intatto dal punto di vista naturalistico, custodito dai Padri Domenicani che ne curano la liturgia e dalle suore Domenicane che ne curano l’accoglienza di alcuni pellegrini e giovani volontari.

Il pellegrinaggio inizierà dal luogo dello sbarco delle sante donne, in cui sorge una chiesa molto particolare, incentrata sul culto di Santa Sara, patrona dei gitani, il cui culto è davvero interessante, perché, pur essendo un culto cattolico, appare commisto di diverse sensibilità religiose.

Si visiterà poi la chiesa di Tarascon in cui è custodita la memoria di Santa Marta, venerata come liberatrice dalla Tarasca, un mostro che diffondeva paura tra la gente del paese, ma che, grazie a Santa Marta, si placò. Il giorno della festa di Santa Maria Maddalena si resterà alla Sainte Baume e si visiterà il luogo, vivendo le liturgie in onore della santa presiedute dal vescovo della diocesi di Frejus-Tolone.

Il giorno seguente verrà visitata Marsiglia. Le serate saranno dedicate ad incontri di preghiera e condivisioni tra i pellegrini. Il pellegrinaggio sarà preceduto da due incontri in cui si tratteranno indicazioni pratiche, spunti culturali ed indicazioni spirituali, che riguardano i luoghi da visitare. Inoltre si presenterà il personaggio di Santa Maria Maddalena che ripetutamente nella storia è stato oggetto di interpretazioni ideologiche. La fede cristiana, però, già dagli inizi, ha dato una grande importanza a questa santa.

Certamente la Chiesa agli inizi ha concentrato il suo impegno a combattere le eresie, che erano numerose, soprattutto intorno alla figura di Cristo. Nella storia del Cristianesimo anche la figura di Maria Maddalena è stata studiata e valorizzata di recente, e questo non necessariamente per motivi di discriminazioni verso le donne, ma soprattutto per la scarsità dei mezzi tecnologici e culturali che in passano non si disponeva.

Maria Maddalena, prima testimone del Risorto, una delle più belle e significative figure del Vangelo, vera, totale, appassionata e costante discepola di Cristo, che ha avuto ed ha ancora adesso un culto molto vasto nella Chiesa, ha dovuto subire un lungo processo di confusione durato quasi due millenni: al suo nome sono state collegate tradizioni e leggende, fantasie strane e perfino movimenti stregoneschi. Ancora oggi è presente in teorie gnostiche e antropologiche quali il matriarcato, oppure viene citata parlando di esoterismo.

Per non dire come recentemente sia stata icona del femminismo moderno e post moderno! Insomma una teoria ne tira un’altra, fino alle ultime fantasie, senza serio fondamento storico e biblico, contenute nel romanzo “Il Codice Da Vinci.

Eppure la tradizione cattolica ha sempre sostenuto di lei che, dopo la Vergine Maria, è stata la seconda donna del Vangelo che abbia più amato Gesù, su questa terra. Recentemente anche la teologia ha studiato questa figura, in seguito alla scoperta di un vangelo apocrifo attribuito a lei, proprio come altri apostoli hanno vangeli a loro attribuiti, di un testo particolare dal titolo “Pistis Sofia” che accenna a una discendenza apostolica attribuibile alla santa, definita dalla tradizione cattolica “apostola degli apostoli” o “apostola tra gli apostoli” (infatti il genitivo latino può essere anche inteso in funzione di partitivo). Diversi sono stati i pareri dei teologi e delle teologhe in merito, ma, in effetti, qualunque tipo di interpretazione sia dato a questi testi, la realtà è che si tratta di testi tardi rispetto ai Vangeli canonici, e perciò, anche se la santa avesse avuto un seguito apostolico come tutti gli altri apostoli, almeno all’inizio, e che poi questa successione si fosse estinta non ci fa meraviglia, considerando che le sole successioni apostoliche che hanno resistito alla storia sono quelle che hanno visto un inserimento nel mondo politico. Non è merito di Pietro, Paolo, Andrea, se la loro discendenza apostolica, inserite in città ricche e capitali dell’impero, abbiano resistito alla storia, costituendosi in una struttura che ha saputo garantire una certa stabilità nei secoli. Sappiamo per certo che sicuramente tutto il controllo e la gestione della discendenza apostolica, o comunque delle comunità cristiane generate dalla predicazione della Maddalena, sono sfuggiti al controllo della santa stessa, che, come conferma la tradizione, alla fine della sua vita, si sarebbe ritirata in eremitaggio, lasciando ad altri la gestione della struttura, probabilmente poi caduta nell’eresia gnostica, di cui risentono gli scritti a lei attribuiti.

Oggi, dunque, nonostante il mistero che riguarda la figura di Santa Maria Maddalena, non possiamo negare che la sua presenza sia legata in modo indiscutibile alla predicazione apostolica e a tutti e quattro i vangeli canonici. Sicuramente vissuta con gli apostoli dietro il Rabbi Yeshua (Gesù) e sua madre, ha portato su di sè, nella memoria che a lei si lega, tutto il peso di una donna considerata, come un esempio per noi oggi, “pari agli apostoli”, così infatti viene inneggiata la santa nel culto della Chiesa Ortodossa che in lei riunifica tutte le presenze femminili del Vangelo: Maria di Betania, la peccatrice perdonata e la donna della Risurrezione. Le tre donne sono dette in greco mirrofore, perché nel Vangelo sono unite dall’unzione del corpo di Gesù. E fu verso la fine del VI secolo, mentre le invasioni dei barbari volgono alla fine, il Papa S. Gregorio Magno introduce la sovrapposizione dei 3 personaggi.

Tuttavia, una volta preso coscienza del fraintendimento di questa sovrapposizione, prima di dichiarare falsa la tradizione, è necessario chiederci perché sia avvenuta!

Lasciando da parte polemiche sulla questione della donna, che ancora oggi non è risolta, possiamo affermare invece che la motivazione principale di questa sovrapposizione di figure in Maria Maddalena potrebbe essere dovuta sia alla mancanza di certi mezzi moderni, che a ragioni pastorali, dato che il culto di Santa Maria Maddalena garantiva e custodiva in modo fecondo: i percorsi penitenziali, le esperienze di conversione, le pratiche di pietà. Una cosa è certa: nel mondo cattolico il culto di santa Maria Maddalena non è mai stato represso, anzi!

Grazie agli Ordini mendicanti, i francescani e i domenicani, votati alla povertà, alla contemplazione e alla predicazione, la Chiesa ha custodito il culto della santa. Fu il Papa Onorio III che, nel 1295, affidò la custodia dei luoghi dedicati alla Maddalena alla S. Baume e a S. Massimino, nella Francia del Sud ai domenicani e, nel 1297, nel capitolo generale di Venezia S. Maria Maddalena venne proclamata patrona dell’Ordine dei Predicatori. Alla fine del Medioevo e all’inizio del Rinascimento, non si contano più i monasteri di uomini e di donne, gli ospedali e i lebbrosari e le pie fondazioni destinate al recupero delle donne di peccato, dedicati a S. Maria Maddalena.

La Maddalena dei tempi moderni diventa la penitente della Contro-Riforma, come modello della pratica della Confessione frequente e della lotta contro il protestantesimo, negatore del sacerdozio e della confessione.

Nel corso del XVI e del XVII secolo, Maria Maddalena è presente non solo nei luoghi di pellegrinaggio, ma nell’arte, nella pittura, nella mistica e nella teologia. La donna di Magdala, liberata dai sette demoni, appare come la creatura graziata, salvata per eccellenza. Maria di Magadala non è oscura e misteriosa, ma luminosa! E la sua luce è quella del Vangelo ricevuto dalla Chiesa e nella Chiesa. Oggi, a noi cristiani del terzo millennio, insegna che vivere la fede è vivere nella ricerca armoniosa tra amore e ragione. Questa ricerca non è mai superficiale, circoscritta a pochi momenti e a qualche circostanza, ma, se è autentica, è sempre  appassionata, fatta “con tutta la mente e con tutto il cuore”, con tutto se stessi.

Perciò, se i Vangeli ci dicono poche cose di lei, è perché ci fanno conoscere il cuore di questa donna, ci tramandano di lei la realtà più importante. Quel mattino di Pasqua Gesù è apparso per primo a Maria di Magdala, non a Pietro o a Giacomo o Giovanni! Sicuramente questo ha meravigliato gli apostoli, ma tanta fu la meraviglia, che ancora più grande fu l’accoglienza che gli apostoli hanno saputo riconoscere verso questo primato di Maria nell’amore.

Santa Maria Maddalena, che sia o meno la sorella di Lazzaro o la peccatrice perdonata, è comunque la donna che ha visto per prima il Risorto e che per prima ce l’ha annunciato, una donna che aiuta a non chiuderci mai nel passato, ma a diventare portatori di un’immensa speranza, aprendoci verso il futuro. Questo pellegrinaggio, in onore delle donne che hanno seguito Cristo, è un dono che la diocesi di Verona ci offre, per dire che Maria Maddalena non può  essere l’immagine dell’oppressione femminile, ma è prima di tutto l’immagine della liberazione umana, della salvezza in Gesù Cristo! In Maria di Magdala troviamo il vero profumo del Vangelo che si espande nel mondo, la gioia di quella santità che risplende nella Chiesa degli apostoli.

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