In una intervista al nostro giornale, il teologo professor Andrea Grillo ha avuto parole dure nei riguardi del rito romano antico. Abbiamo voluto, dunque, sentire al riguardo la posizione di Guillame Luyt, Segretario del Coetus Internationalis Summorum Pontificum.
Segretario Luyt, il professor Grillo ha parlato delle messa antica come folklore..
“Dissento decisamente. Dare del folklore alla messa che nel tempo e nella storia ha santificato papi e uomini di Dio è una dimostrazione di ignoranza del tema e lascio a lui questa definizione sconcertante. Ritengo che sia una offesa non ad un rito e a Papa Benedetto XVI, ma alla storia della Chiesa. Un caso di autolesionismo da parte di chi, penso, sia ancora cattolico o tale si considera come Grillo”.
Il professor Grillo ha parlato di museo..
“Si sbaglia. Intanto i musei sono in gran parte frequentati da giovani ed infatti spesso i ministri esaltano questo aspetto. Non so quali musei veda e frequenti Grillo, occorre capire. Il rito antico non è un museo polveroso e nessuno si annoia. Forse Grillo si riferisce all’Italia”.
Perchè?
“Ha detto che è una bugia affermare che vi sia un costante aumento di chi segue questo rito. Si sbaglia. In Francia, ad esempio, si ha una netta inversione di tendenza, in Germania, Usa e nei Paesi dell’Est Europa le messe col rito romano antico sono affollate. Persino in Italia dove la linea della Cei non è affatto benevola, penso a Crema o Roma dove il Vicariato la ha confinata in una sola parrocchia, il numero di chi la frequenta è in espansione. Se in Italia la gerarchia della Chiesa avesse spiegato ed usato meglio il Motu Proprio, la situazione sarebbe ancora migliore. Grillo dovrebbe considerare che, al contrario, nelle parrocchie in cui si celebra col rito ordinario, le chiese non sono piene e men che meno di giovani. Come questo si giustifica, ce lo dica”.
Torniamo al foklore..
“Un insulto alla Chiesa”.
Che cosa pensa della comunione in ginocchio e sulla lingua?
“E’ la posizione migliore che maggiormente risponde al valore del sacramento. Esiste un grave problema denunciato da Papa Benedetto XVI, lo smarrimento del senso della fede che è alla base di tutto. I tabernacoli sono spariti dal centro dell’ altare, quasi che ci si vergognasse di Dio e la comunione è banalizzata”.
Proprio al rispetto della Santissima Eucaristia sarà dedicata una conferenza, organizzata dal comitato internazionale “Uniti con Gesù Eucaristia per le mani santissime di Maria”, che si terrà in Vaticano, presso la sala conferenze di Santo Spirito in Sassia, il prossimo sabato 5 ottobre 2019, a partire dalle 18.
La conferenza, che avrà prestigiosi ospiti, presenterà una raccolta di circa 10 mila firme, attraverso una petizione internazionale che è fatta da un gruppo internazionale di laici, per chiedere alcune cose che riguardano il Santissimo Sacramento.
Il comitato internazionale “Uniti con Gesù Eucaristia per le mani santissime di Maria” chiede che i fedeli possano ancora trovare gli inginocchiatoi nelle varie chiese e così potere pregare in ginocchio, se lo desiderano, per adorare nostro Signore Gesù Cristo presente nei tabernacoli.
Collegato a ciò chiedono che sia garantita la possibilità di fare la comunione sulla lingua e in ginocchio che, in alcune diocesi, purtroppo, viene osteggiata.
Una terza cosa che chiedono è permettere la distribuzione della Santissima eucaristia solo ai consacrati, visti i numerosi abusi che si registrano nel mondo. Una quarta cosa che chiedono è il rilancio profetico della solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore il giovedì, lo stesso giorno in cui Nostro Signore Gesù Cristo istituì il sacramento dell’altare.
Bruno Volpe