I vescovi di Malta dicono sì alla comunione ai divorziati risposati. Malta, così, diventa il primo Paese al mondo in cui la pratica può essere diffusa a tutti i fedeli cattolici che si trovino in questa particolare situazione. L’arcivescovo di Malta ed il vescovo di Gozo hanno resi noti, infatti, i «Criteri applicativi del capitolo VIII dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia». Il testoè rivolto in particolare ai sacerdoti della provincia ecclesiastica maltese per accompagnare “lungo la strada del discernimento” i cattolici maltesi.
“Alcune di queste persone, anche se «hanno perso» il primo matrimonio, non «hanno perso» la loro speranza in Gesù. – si legge nel testo – Fra queste troviamo chi desidera intensamente vivere in pace con Dio e con la Chiesa, e ci pone l’interrogativo su quello che deve fare per celebrare i sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia.” Secondo i vescovi “attraverso l’accompagnamento e il discernimento onesto, Dio è capace di aprire nuove strade davanti a queste persone, anche se sono reduci di un cammino segnato dalle “tenebre” di scelte sbagliate o di esperienze amare segnate dall’abbandono o dal tradimento.”
Di conseguenza “in questo processo, il nostro compito non è semplicemente quello di dare un permesso per accedere ai sacramenti o di offrire delle «semplici ricette» o di sostituire la coscienza di queste persone, ma quello di aiutarli con pazienza a formarla e illuminarla affinché siano loro stessi che arrivano a prendere una decisione sincera dinanzi a Dio e fare il maggior bene possibile.”
I vescovi spiegano che “il Papa insegna che «non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta “irregolare” vivano in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante” e che “è possibile che, entro una situazione oggettiva di peccato — che non sia soggettivamente colpevole o che non lo sia in modo pieno — si possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, e si possa anche crescere nella vita di grazia e di carità, ricevendo a tale scopo l’aiuto della Chiesa. Questo discernimento è importante perché, come spiega il Pontefice, in alcuni casi questo aiuto può essere anche quello dei sacramenti.” Non è da escludere, affermano i vescovi maltesi “che queste persone possono essere ritenute idonee per essere padrini e madrine.”
Tuttavia, appena pochi giorni fa, il cardinale Gerhard Mueller, a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede aveva chiaramente detto che la dottrina non era cambiata e che, in quel solco, si doveva leggere la Amoris Laetitia. E’ evidente che i vescovi maltesi hanno dato un’altra lettura del testo.
E a San Giovanni battista chi lo spiega che ha perso la testa per niente? Ma allora Dio è ilnperfettissimo e immutabile oppure no? Preghiamo per quelle anime che non trasmettono la Vera Parola di Dio perché si caricano di una responsabilità per l’eternità.