“Nella progettazione e costruzione delle nuove chiese in Italia spesso ci si dimentica l’organo e lo spazio da dedicare al coro”. Lo ammette Monsignor Marco Frisina, sacerdote, musicista e compositore. Con lui parliamo del non facile rapporto tra musica e liturgia.
Monsignor Frisina nelle nostre chiese ascoltiamo buona musica o è possibile fare meglio?
” Migliorare è sempre possibile, anzi si dovrebbe. Indubbiamente alcune volte ascoltiamo prodotti scadenti, ma generalizzare o drammatizzare non ci porta da nessuna parte”.
Quali sono le pecche e, se esistono, da che cosa dipendono?
” Una delle cause di certe scivolate è la mancata presenza nelle parrocchie, certamente non tutte, di persone preparate musicalmente. E allora, si lascia fare, ci si affida al caso col risultato di ascoltare musiche e soprattutto testi non adeguati e fuori dal ricco repertorio della musica sacra che andrebbe rivalutato e utilizzato. L’ animazione musicale nella liturgia ha un posto fondamentale, la musica sacra e quella liturgica nel particolare, non sono un abbellimento, ma fanno parte integrante dell’ azione liturgica e pertanto ci sta bisogno di studio, cura e molta attenzione”.
Insomma, liturgia e musica devono camminare di pari passo..
” Certamente. Il musicista deve essere competente di liturgia e capire che cosa sta accadendo, quello che si sta celebrando. Sgombriamo la mente dal luogo comune che ogni musica va bene, non è così”.
Talvolta si ascoltano brani del repertorio della musica leggera, se non addirittura rock.
” Ed è un errore. Io consiglio di scegliere sempre dal grande repertorio della musica liturgica. Evitiamo ogni avventura”.
In molte chiese, in Italia, non si sente più suonare l’ organo, che cosa sta succedendo?
” Quello che lei dice, almeno in parte, risponde al vero. Succede che nella progettazione e costruzione delle chiese moderne, in Italia, spesso ci si dimentica dell’ organo e dello spazio da dedicare al coro. Rimediare dopo diventa non solo difficile, ma anche oneroso e allora si lasciano le cose come stanno. Gli organi rimangono e resistono nelle chiese antiche e alcune volte hanno bisogno di costosa manutenzione. Eppure l’organo ha la sua importanza nella musica liturgica”.
Applausi ritmati nelle messe…
“Sono fuori luogo, la messa non è una evento sociale o uno spettacolo. Capisco che in certe situazioni, limitate, scoppi spontaneo l’ applauso, penso alla ordinazione sacerdotale, ma gli eccessi non vanno bene. Alcuni sacerdoti applaudono con frequenza e in modo ritmato e trasformano involontariamente la messa in una cosa folkloristica”.
Bruno Volpe
L’ Italia è pressochè una nazione persa e lo si deve perchè ha rigettato i valori che il vangelo nei secoli a proclamato per mezzo della Chiesa.
No alla musica profana nelle chiese e nella Liturgia. Aggiungo: no alla Comunione eucaristica sulla mano. Giovanni Paolo II, in un discorso rivolto a missionari di vari Ordini e Congregazioni il 6 febbraio 1981, mise a fuoco la crisi di fede e di fedeltà nella Chiesa: ” Bisogna ammettere realisticamente e con profonda e sofferta sensibilità che i cristiani oggi in gran parte si sentono smarriti, confusi, perplessi e perfino delusi, si sono sparse a piene mani idee contrastanti con la Verità rivelata e da sempre insegnata; si sono propalate vere e proprie eresie, in campo dogmatico e morale, creando dubbi, confusioni, ribellioni, si è manomessa anche la LITURGIA; immersi nel relativismo intellettuale e morale e perciò nel permissivismo, i cristiani sono tentati dall’ateismo, dall’agnosticismo, dall’illuminismo vagamente moralistico, da un cristianesimo sociologico, senza dogmi definiti e senza morale oggettiva “. Da allora la situazione nella Chiesa e nel mondo è peggiorata ulteriormente.
Ma a quando e da chi un concreto provvedimento in merito?… Rispondere che risolvere questo problema è oneroso, è una cosa che lascia molto delusi tutti…
Togliamo anche la sua musica dalle chiese per favore, ne guadagneremo in armonia e spiritualità.