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catholicgayE’ un cattolico, conservatore, nominato in quota Partito Repubblicano il giudice che ha fatto pendere da una parte la sentenza della Corte Suprema degli Usa a favore dell’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti e cinquanta Stati del Paese nordamericano. Come ormai noto, la Corte Suprema ha dichiarato che potersi sposare è un diritto costituzionale per qualsiasi cittadino, eterosessuale o gay.

Il cattolico Anthony Kennedy, che è stato anche estensore della sentenza, ha trovato l’appoggio dei giudici Ginsburg, Breyer, Sotomayor e Kagan. Contrari i giudici Roberts, Scalia, Thomas e Alito. Anthony Kennedy, nominato giudice della Corte Suprema dal presidente Reagan nell’ormai lontano 1988. Cresciuto in una famiglia cattolica di origine irlandese in California, nonostante la sua formazione personale ed il fatto che sia considerato un conservatore, ha spesso deciso in maniera progressista su questioni riguardanti i diritti civili, confermando il suo orientamento con il voto delle scorse ore sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

4 pensiero su “Matrimonio gay per tutti negli Usa, possibile grazie ad un giudice cattolico”
  1. “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Mt 7, 21)
    Il problema di questi personaggi è che non solo fanno il contrario di ciò che ordinano loro la Chiesa ed il Cristo, ma che sono in posizioni tali da poter compiere più danni possibili e massimizzare lo scandalo tra i fedeli, ingenerando la falsa convinzione che, alla fine, il cattolico possa fregarsene altamente di Tradizione, Magistero e Scrittura.

  2. Non ci dimentichiamo che l’aborto e il divorzio vennero introdotti nel nostro ordinamento grazie a 4 politici democristiani che ora vengono tanto osannati dai nostalgici di quella organizzazione massonico-mafiosa che era la DC,impariamo a diffidare da coloro che usano il nome cattolico come una bandiera a proprio uso e consumo,speriamo che la parte sana degli USA(quella rurale)reagisca,ma ormai non mi faccio più tante illusioni

  3. Un giudice e basta. Punto. Essere cattolici non è un’etichetta. La sua sentenza dimostra che cattolico non lo è proprio.

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