“Dare voce alle comunità extracomunitarie presenti in città è un’altra trovata propagandistica dell’amministrazione de Magistris che si è caratterizzata in questi anni per il nichilismo dei diritti civili, per la riconoscenza politica ai centri sociali paladini della sua finta rivoluzione, ai quali ha regalato patrimonio immobiliare del Comune di grande prestigio e dal quale si sarebbero potuti ricavare introiti destinando strutture come l’ex Asilo Filangieri ad altra destinazione d’uso e per i fallimenti di Napoli Sociale e Bagnoli Futura, con la mancata riqualificazione dell’intera area flegrea che avrebbe potuto rilanciare l’economia e il lavoro in città. Senza pensare alla farsa tragicomica di Edenlandia, che ogni anno subisce l’affronto di un nuovo annuncio di riapertura a convenienza del Sindaco”.
Questo il senso delle dichiarazioni di Luigi Mercogliano, componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e responsabile campano del Dipartimento Vita e Famiglia del Partito di Giorgia Meloni, alla notizia del voto agli extracomunitari per l’elezione in consiglio comunale di un loro rappresentante.
“Questa ennesima fiera del nulla – prosegue Mercogliano – forse a qualcosa servirà. Auspico infatti che l’opposizione presente in consiglio comunale interroghi quotidianamente il futuro esponente delle comunità extracomunitarie che sarà eletto in consiglio sulle continue risse provocate nelle aree periferiche della città dai suoi elettori, specialmente nelle zone della Ferrovia e chieda conto del degrado che specialmente nel Vasto e a Gianturco contribuiscono ad alimentare le comunità africane e cinesi che ormai sono diventate proprietarie impunite di quelle zone, nelle quali di napoletano e di italiano è rimasto ben poco. Questa – conclude l’esponente di FdI – non è integrazione, queste è solo propaganda. Materia nella quale il sindaco di Napoli non è secondo a nessuno nel suo ruolo”.
Nei giorni scorsi Luigi Mercogliano aveva sostenuto il Sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, scrivendo su Facebook: “Sono dalla parte del Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo che ha vietato lo svolgimento di una unione civile tra due persone dello stesso sesso all’interno del Chiostro di San Francesco. Nei luoghi di culto non si celebrano unioni civili! Così come ribadisco alle Autorità competenti a nome di Fratelli d’Italia la netta contrarietà al Pompei Pride del prossimo 30 giugno e l’invito a voler revocare le autorizzazioni già concesse, anche per ragioni di ordine pubblico ed allerta terrorismo.
E, sempre a nome di Fratelli d’Italia, dico all’Arcigay che se si chiede rispetto per la libertà di orientamento sessuale, si deve rispettare la sacralità dei luoghi di culto e la sensibilità dei fedeli che non vogliono essere offesi con carnevalate blasfeme che sfilano dinanzi ai propri simboli religiosi!