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” Il Paese non può permettersi una crisi di governo, occorre responsabilità.” Lo dice in questa intervista che ci ha concesso Monsignor Luigi Renna, vescovo di Cerignola- Ascoli Satriano.

Eccellenza Renna, che cosa pensa della situazione che si è venuta a creare con questa inaspattata e bizzarra crisi politica di governo?

” E’ una situazione strana che crea instabilità, mentre abbiamo bisogno di unità e  responsabilità, mettendo da parte i particolarismi, badando al bene comune”.

Che fare?

” Mai come oggi, la via di uscita è remare insieme verso la via dell’ unità. L’ incertezza politica che si è venuta a creare non giova a nessuno, specialmente non aiuta i più deboli . Penso alle classi sociali che la pandemia ha indebolito. Si valutino le conseguenze sull’ economia. Occorre  discernimento da parte di chi ha creato questa crisi, e bisogna confidare nella saggezza del Capo dello Stato”.

Una soluzione della crisi potrebbe essere rappresentata da un gruppo di presunti responsabili. Ma ha senso un governo che si regge su un pugno di transfughi?

“Noi vescovi non giudichiamo le persone e non entriamo nelle scelte strettamente partitiche, la Chiesa non sindaca le scelte dei partiti. La cosa certa è che una crisi di governo non aiuta nessuno e favorisce l’instabilità economica. Come dicevo, non ce la possiamo permettere e in tutta Europa ci guardano in modo singolare”.

Nel caso remoto che si vada a votare, bisogna  avere paura delle elezioni?

” No. Le votazioni sono  una dimostrazione di democrazia, occorre vedere le condizioni sanitarie e le eventuali ripercussioni.  Sarebbe ragionevole che il governo andasse avanti sino ad emergenza sanitaria finita”.

Bruno Volpe

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