“Quanto distanti siamo dalla verità!”. Questo l’amaro commento di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, aprendo oggi a Roma i lavori della XVIII assemblea nazionale elettiva della Fisc (Federazione cui fanno capo 191 testate diocesane), ripensando a “quanto è stato scritto e detto sulla Lettera apostolica Misericordia et misera, a conclusione dell’Anno giubilare”.
La constatazione del vescovo è stata portata come esempio per “rendersi conto” della distanza dalla verità, invitando, al contrario, ad “amare la verità”. Per il segretario generale della Cei, “sembrerebbe scontato, ma facciamo esperienza tutti i giorni di come nel mondo dell’informazione la verità sia spesso sostituita con l’opinione.
Con quanta facilità – lasciatemi dire: con quanta superficialità – oggi un po’ tutti si ergono a commentatori di quanto accade, attribuendosi competenze quanto meno discutibili, quando non semplicemente proporzionate alla propria presunzione!”.
Altro esempio, al riguardo, riguarda i social. Purtroppo, “all’aumento vertiginoso di cittadini ‘informati’ non sta corrispondendo un ugual numero di cittadini ‘consapevoli’ e capaci né di discernimento né, spesso, di educazione!”.
Questa prassi diffusa, ha rimarcato Galantino, “rende ancora più esigente la parola di Papa Francesco: amare la verità, operando nei media in modo onesto per servire la verità dell’uomo e del suo destino personale e sociale”. Per questo, “ancor più necessarie sono e saranno le vostre voci. Voci che sappiano gettare ponti con tutti favorendo incontri e offrendo piazze. Voci che rendano conto di quanto accade con uno sguardo sempre capace di umanità e di attenzione ai valori autentici”. (SIR)