“Bando al San Camillo di Roma? Siamo ormai alla discriminazione. Medjugorje, l’albero si vede dai frutti.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina.
Eccellenza, al San Camillo la Regione Lazio ha fatto un bando per l’ assunzione di due medici che esclude però gli obiettori di coscienza, qual è la sua opinione?
” Condivido quello che ha detto il cardinal Ruini. Certamente uno stato laico ha la necessità che vengano rispettate le sue leggi e non sempre queste coincidono con la visione cristiana della vita e sin qui siamo nella norma, anche se in ottica cristiana l’aborto era e resta un delitto e soprattutto peccato gravissimo”.
E allora?
” Pur partendo dalla idea e dal principio che lo stato deve tutelare anche le donne che vogliano abortire, cosa che io non condivido affatto, per altro verso occorre difendere e proteggere il diritto, altrettanto sacrosanto, di quei medici che vogliano obiettare. Invece qui, in questo bando, l’ obiettore è discriminato. In poche parole, si fa una intollerabile discriminazione nei confronti dell’obiettore di coscienza”.
Da che cosa dipende questo?
” Da un clima generalmente rilassato e dal fatto che purtroppo sta tornando la voglia di aborto che non è libertà, ma una sconfitta di tutti, specialmente della donna. Anche la scelta della Regione Lazio obbedisce a questa logica e va contro la sacralità della vita umana, lo vediamo anche nella legge sul trattamento del fine vita. Penso che sarebbe saggio, al posto di incentivare l’ aborto, spingere sui consultori che sin qui non hanno brillato”.
Medjugorje, il Papa ha nominato un inviato per la cura pastorale, qual è la sua valutazione?
” Un fatto positivo e non è vero, come ha deto qualcuno, che lo ha fatto per commissariare Medjugorje. Io penso i l contrario. Monsignor Hoser ci va, poi, solo per la cura pastorale, non per giudicare delle apparizioni sulle quali si deve esprimere nella sua saggezza la Chiesa. Io lo reputo un fatto buono perchè con quella nomina il Papa riconosce comunque un valore universale a Medjugorje”.
Lei ci va?
“Certo e non mi vergogno a dirlo, non vedo nulla di sbagliato. Ritrengo che disprezzare Medjugorje o guardare con sufficienza ai pellegrini è un errore. Gli alberi si giudicano dai frutti e quelli di Medjugorje sono positivi, pertanto l’albero è buono. In quanto alla cura pastorale, è giusta e direi indispensabile al fine di guidare adeguatamente i pellegrini evitando falsi profeti, ciarlatani e speculatori”.
Bruno Volpe