“Legge figlia del pensiero unico”. Così monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, commenta il disegno di legge Zan- Scalfarotto in tema di omofobia che ha visto la ferma reazione della Cei.
Eccellenza, la Cei su questa legge ha protestato…
” Sono perfettamente d’accordo. E’ una legge figlia del pensiero unico dominante, nella sostanza liberticida e contraria alla libertà di espressione . Noi non entriamo nella vita di nessuno e, in privato ciascuno di regoli come vuole, non proibiamo nulla. Però abbiamo e rivendichiamo fermamente il diritto ad intervenire su argomenti di tipo pastorale e morale in assoluta autonomia”.
Qual è l’ origine di leggi come questa?
” La mentalità secolare del tempo, profondamente anti cristiano nei modi e nella cultura. Del resto esiste già una legge che riconosce a due uomini e donne di vivere assieme, e per avere bambini ricorrono anche all’ affitto dell’ utero. Noi però abbiamo non solo il diritto, ma il dovere di ribadire che la sola famiglia che merita questo nome e titolo, è quella composta da uomo e donna uniti nel vincolo del matrimonio sacramento ed aperta alla vita. Le altre unioni, con tutto il rispetto, non sono famiglie, almeno nel senso cristiano del termine”.
Pensa che la cultura cristiana sia in crisi?
” Mi sembra evidente che lo sia, anzi sempre più spesso non esiste, nel nome dell’ individualismo e del relativismo in base al quale ciascuno di regola come meglio crede.. Persino la religione è diventata per noi un fatto privato e non pubblico, anzi talvolta ce ne vergogniamo, però con l’ islam il discorso è diverso, anche nelle manifestazioni esteriori”.
Qualcuno parla di lobby gay dietro questa legge..
“Intanto ritengo che sia il prodotto di una falsa idea di tolleranza, e diventa a sua volta repressione e violazione della libertà di espressione che alla fine produce risultati opposti. Non so se ci siano appoggi di lobby, certamente esiste un movimento culturale e politico influente che da anni porta avanti questo progetto, penso allo stesso Pannella. E a questi ambienti i supporti economici non mancano”.
Bruno Volpe