Il Vangelo di Giovedì 13 luglio 2023
Dal vangelo secondo Matteo 10,7-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».
COMMENTO DI DON RUGGERO GORLETTI
Rifiutare o accogliere l’annuncio di Cristo non è indifferente. Certamente l’annuncio della salvezza deve essere accettato liberamente, nessuno può essere costretto a credere. Ma credere o non credere non è senza conseguenze. Chi rifiuta l’annuncio della salvezza si condanna ad un giudizio di morte: «la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente». Questo ammonimento sembra essere indirizzato in modo particolare a noi, che viviamo in una società che nelle sue istituzioni, nei suoi valori, nel suo modo di pensare, nel suo modo di vivere è stata plasmata dal Cristianesimo, e che però sembra aver rapidamente perso il dono grande della fede. Tutto nella nostra storia ci parla di Cristo, ma oggi la maggior parte delle persone sembrano vivere come se Dio non esistesse. Non aderiamo al modo pagano di pensare e di vivere, tanto di moda oggi! Non dobbiamo rinunciare alle nostre convinzioni con la scusa di rispettare quelle degli altri! Garantire la libertà di pensiero a chi non crede non significa mettere sullo stesso piano la verità e l’errore! Chiediamo al Signore di rendere forte la nostra fede, chiara la nostra identità di discepoli di Cristo. Solo in questo modo possiamo essere luce per la vita di chi non crede.