«Non esistono droghe “leggere” o “pesanti”, ma tutti gli stupefacenti fanno male e rappresentano un pericolo per la salute psico-fisica, soprattutto dei più giovani. E’ allarmante che la droga più utilizzata in Italia sia diventata la cocaina, che l’età media del primo consumo si sia abbassata addirittura a 12 anni e ancor più che, secondo i dati 2023 esposti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nella Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze, sono ben 960mila i giovani tra 15 e 19 anni (il 39% degli studenti) che hanno assunto almeno una volta sostanze psicoattive illegali. Bene dunque la forte politica preventiva che il Governo ha messo in campo, in particolare con il recente Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici. La strada giusta è proprio quella di insistere, con una grande alleanza educativa tra istituzioni, famiglie ed enti sociali, sulla prevenzione e la sensibilizzazione in scuole, oratori, circoli sportivi, in tutti i contesti giovanili e anche su media e social, pure per contrastare la pericolosa e ideologica narrazione di chi ancora si ostina a perorare la causa della legalizzazione delle droghe, nonostante le oggettive tragedie e i danni che colpiscono i nostri giovani».
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, istituita dall‘Assemblea delle Nazioni Unite nel 1987, che si è celebrata, come ogni anno, ieri 26 giugno.