Di Maria Alessandra Varone
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La tolleranza non è una virtù cristiana. Ed è vero, perché è molto più antica, non è nemmeno una virtù ma una strategia di governo risalente ai persiani. Per cui, sotto il profilo tecnico, non ci sono errori. D’altro canto, però, non si deve confondere la tolleranza religiosa, che è stata fondamentale per la sopravvivenza stessa del cristianesimo in Europa, con il permissivismo.
Tolleranza non significa che tutti posso fare qualsiasi cosa perché bisogna essere buoni, cari e pazienti. Tollerare significa esattamente sopportare l’altro. Non siamo costretti a farcelo piacere, a farcelo andare bene, come vuole una certa retorica. E va benissimo così. È sulla base di un tacito e reciproco patto di non aggressione che si è sviluppata la tolleranza nell’impero persiano, romano, e via dicendo.
Ma si tratta di questo e niente più, senza scomodare morale e virtù, è solo politica.